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Cpr, il Viminale prepara una nuova norma dopo il richiamo della Consulta

Roma, 4 luglio 2025 – Il Ministero dell’Interno è già al lavoro su una nuova norma di rango primario per colmare le lacune evidenziate dalla Corte Costituzionale in merito alla disciplina che regola il trattenimento dei migranti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).

Lo rendono noto fonti del Viminale, ricordando che la legge istitutiva dei Cpr risale al 1998, precisamente alla legge Turco-Napolitano. Secondo quanto dichiarato, la pronuncia della Consulta mette in evidenza una carenza normativa strutturale, ma non mette in discussione la legittimità dell’utilizzo dei Cpr per il rimpatrio dei migranti irregolari.

Il pronunciamento della Corte – che ha sollevato dubbi sulla riserva di legge in materia di libertà personale – ha spinto il Viminale a intervenire sul piano legislativo. Gli uffici del Ministero, infatti, erano già impegnati nella stesura di un intervento normativo che possa garantire una cornice più solida e rispettosa dei principi costituzionali, pur continuando a utilizzare i Centri di permanenza come strumento per l’allontanamento coatto degli stranieri senza titolo di soggiorno.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di revisione della disciplina sull’immigrazione, mentre il dibattito politico resta acceso sulla gestione dei rimpatri e sul ruolo dei Cpr nel sistema di controllo delle frontiere.

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