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Mattarella: “In Etiopia c’è la siccità, ma accolgono 800 mila profughi”

Il capo dello Stato nel campo profughi di Teirkidi/Kule, al confine col Sud Sudan: “Solidarietà per chi è fuggito dalla guerra e dalle violenze”

 

Gambella (Etipia) – 17 marzo 2016 – “Questo è un messaggio che colpisce. L’Etiopia ha dei problemi dovuti alla siccità recente ma non fa mancare i suoi aiuti a chi giunge sul suo territorio perché in fuga dalla guerra”.

Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visitando, nel terzo giorno del suo viaggio di Stato in Etiopia il campo profughi di Teirkidi/Kule a Gambella, che raccoglie al confine del sud-Sudan circa 55mila persone. Un campo al cui interno e’ stato realizzato un sistema idrico con i fondi della Cooperazione Italiana allo Sviluppo.

“Io non voglio lanciare messaggi – ha chiarito Mattarella – ma registro e avverto impressioni che non sono soltanto mie”. Attraversare questo campo, ha sottolineato Mattarella, “rafforza il senso di solidarieta’ nei confronti di chi si trova a vivere qui perché fuggito dalle tante violenze e dal grave pericolo di morte che la guerra comportava. Rafforza anche – ha aggiunto – il senso di apprezzamento nei confronti dell’Etiopia, che in questo campo, come in altri qui vicino e in tanti in altre zone del suo territorio accoglie oltre 800mila profughi”.

“Attraversando il campo – ha detto ancora Mattarella – vedere i bambini che salutavano con allegria le auto e anche i bambini che danzavano e ballavano con allegria nella scuola trasmette la sensazione di quanta voglia di vita e di futuro ci sia qui dentro”. Questo, sono state ancora le parole del presidente, comporta “un’altra considerazione: quella della riconoscenza per quelli che si impegnano qui nel campo come in tutti gli altri campi profughi per conto dell’Agenzia dei rifugiati dell’Onu, per conto dell’Unicef, per conto di varie Ong e di tutti i cooperanti che si impegnano per rendere migliore la vita di chi si rifugia in questi campi. E’ una riconoscenza – ha concluso Mattarella – che converrebbe sempre rammentare”. 

 

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