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Profughi. Anci: “Coinvolgere i Comuni in un Piano Nazionale”

Fassino: “È neccessario andare oltre la gestione dell’emergenza. Utilizzo in lavori socialmente utili già sperimentato con successo”

 

Roma – 19 agosto 2016 – “Le proposte avanzate dal Ministro Orlando e dal Prefetto Morcone confermano la necessità di un Piano nazionale profughi che vada oltre la gestione dell’emergenza e sia incardinato sul ruolo centrale dei Comuni”.

Così  il Presidente dell’ANCI Piero Fassino, che ricorda come l’associazione nazionale dei Comuni Italiani ha avanzato da tempo proposte in questa direzione. Eccole: “Superamento graduale dei canali prefettizi, riconoscendo centralità al sistema di accoglienza Sprar utilizzato dai Comuni; allocazione di profughi in misura proporzionale alla dimensione demografica del Comune ospitante; accelerazione dei tempi di esame delle domande di asilo e semplificazione delle loro procedure; possibilità di impegnare i profughi in attività di formazione e lavori socialmente utili;  esclusione dei costi sostenuti dai Comuni dal computo dei saldi di bilancio; possibilità di assumere il personale necessario alle politiche di accoglienza, in deroga all’attuale blocco delle assunzioni; incentivi per i Comuni ospitanti.” 

“La necessità e l’urgenza di queste misure è confermata dal fatto che là dove i Comuni hanno cominciato a sperimentarne alcune – come l’utilizzo in lavori socialmente utili – il fenomeno profughi è risultato gestito in modo più sicuro e più condiviso dall’opinione pubblica. Sopratutto due anni di emergenza profughi dimostrano il ruolo centrale e insostituibile dei Comuni, senza il cui impegno nessuna politica di accoglienza sarebbe gestibile”.

“Per questo – conclude Fassino –  ci attendiamo dal Governo la convocazione del Tavolo immigrazione istituito con la Conferenza Regioni e l’ANCI per concertare e condividere le misure legislative e operative più utili e necessarie a dotare l’Italia di un Piano nazionale Profughi”.

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