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Profughi. Calderoli: “Distribuzione nell’Ue è una farsa, deciso niente”

"Nella bozza non c'è nessun obbligo, tutto rinviato. Governo accetta senza fiatare"

 
Roma, 23 giugno 2015 – "Si sta compiendo l'ennesima farsa europea sull'immigrazione, il nulla piu' assoluto: nella bozza diffusa a Bruxelles non figura da nessuna parte l'obbligatorieta' della redistribuzione dei clandestini e si rinvia a successive decisioni il meccanismo che dovrebbe regolare questo presunto accordo, lasciando di fatto le decisioni sulle quote ai singoli Stati". 
 
Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato ed esponente della Lega Nord, commenta così le indiscrezioni sulla bozza di accordo per la  redistribuzione di 40 mila profughi provenienti da Italia e Grecia negli altri stati europei. Il tetso dovrebbe arrivare giiovedì sul tavolo del Consiglio europeo.
 
"In pratica non si e' deciso niente e – attacca Calderoli – il governo italiano, anziché battere i pugni sul tavolo e pretendere che il nostro territorio non sia piu' un grande campo di accoglienza, ha accettato senza fiatare questa opzione lasciando ancora una volta che l'Europa se ne lavi le mani, tanto poi tutti i paesi confinanti ci rispediscono con gli interessi chiunque attraversi illegalmente il confine".
 
"Viene quasi da pensare che a Renzi e ai suoi ministri, in primis quello dell'invasione Alfano, faccia comodo questa situazione", continua l'esponente della Lega Nord, che aggiunge: "Mi auguro di venire smentito perché se cosi' non fosse sarebbe gravissimo, conoscendo ormai tutti i pericoli legati all'arrivo incontrollato di masse ingenti di persone, migliaia anche oggi, sia sotto il profilo sanitario che sotto quello della sicurezza".
 
"Essendo accertato che quello dell'accoglienza é un business per criminali senza scrupoli – conclude Calderoli – é inconcepibile che il governo accetti che le istituzioni europee e gli altri paesi dell'Unione continuino impunemente a lavarsene le mani, nonostante – conclude – le recenti elezioni amministrative e il grande raduno di Pontida abbiano dimostrato chiaramente che la nostra gente non ne può più".
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