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Khalid prigioniero a Lampedusa, scrive a Napolitano

Da diversi giorni, il migrante rifiuta il cibo per fare in modo che la sua richiesta venga accolta.

Roma, 21 dicembre 2013 – Lo scandalo, prodotto dalle immagini diffuse dal Tg2, riguardo il trattamento con il quali vengono trattati i migranti che cercano asilo in Italia, ha destato l'attenzione delle istituzioni, che hanno deciso di scendere in campo.

A parlare è stato Angelino Alfano, il quale ha dichiarato, a Bruxelles, che l'accordo con Lampedusa Accoglienza, cooperativa che gestiste il Cpa, può ritenersi nullo, poiché in Italia non è ammissibile che vi sia una tale violazione dell'integrità della persona, della sua dignità e dalla sua privacy, riferendosi al modo non convenzionale con il quale sono state fatte le docce antiscabbia agli immigrati. Mossa anche una proposta fine al miglioramento della gestione dei centri di accoglienza: essi, infatti, potrebbero essere affidati alla Croce Rossa Internazionale.

Nel frattempo, i deputati Erasmo Palazzotto e Nicola Fratoianni hanno chiesto che il migrante Khalid, autore del video scandalo, venga, immediatamente, trasferito per evitare che su di lui ricadano vendette.
Proprio Khalid ha scritto una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per essere trasferito altrove.
Da diversi giorni, il migrante rifiuta il cibo per fare in modo che la sua richiesta venga accolta.

“Il mio nome è Khalid, vengo dalla Siria. Mi rivolgo a Lei Presidente Giorgio Napolitano, aiuti i siriani". Khalid è in sciopero della fame e della sete, chiede aiuto al Capo dello Stato con un video appello e con una lettera, inviata direttamente al Quirinale: “Ci aiuti ad andare via da questa isola, dove siamo trattenuti da sessantasette giorni”.

Il giovane Khalid che ha consentito di guardare i “trattamenti sanitari” cui vengono sottoposti i migranti, parla a nome di altri sette siriani, arrivati tutti sullo stesso barcone il 3 ottobre scorso, che hanno scelto di collaborare con la giustizia, di denunciare lo scafista palestinese e che ora aspettano, contano i giorni, senza avere alcuna indicazione di quando verranno ad interrogarli per l’incidente probatorio.

Intanto, il capo dello Stato, ha dichiarato, durante la conferenza degli Ambasciatori, che gli episodi avvenuti nel Centro d'accoglienza di Lampedusa sono inammissibili e mettono in ombra l'impegno umanitario e solidale del Paese.
 

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