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Economia. Immigrati: uno su dieci è imprenditore

Albanesi, marocchini, tunisini ed egiziani sono le comunità con maggiore vocazione imprenditoriale

Roma, 2 marzo 2015 –  "Gli immigrati regolari in Italia sono circa 5 milioni: di questi, 500mila sono imprenditori. E il 10% delle loro imprese è di media grandezza".

I dati esposti da Ugo Melchionda, dell'Idos, centro studi che ogni anno stila un dettagliato rapporto sull'immigrazione, tratteggiano un quadro degli immigrati in Italia diverso dalle rappresentazioni più comuni.

Nel corso della conferenza 'Un nuovo piano Marshall Usa-Ue per il Mediterraneo e il Medio Oriente: sviluppo economico e politiche di cooperazione' a Roma, presso il ministero degli Esteri, Melchionda ha sottolineato il ruolo dell'imprenditoria come strumento di inclusione sociale, ma anche, potenzialmente, di internazionalizzazione delle imprese italiane. Dagli studi Idos emerge che quattro sono le comunità straniere con maggiore vocazione imprenditoriale: "albanesi, marocchini, tunisini ed egiziani"; ciascun gruppo è definito dalle proprie peculiarità.

"Gli imprenditori albanesi sono circa 30mila, per lo più lavorano tra Italia e Albania, con una forte tendenza a importare in Albania prodotti italiani. Del resto, non dobbiamo dimenticare che l'Italia è il partner commerciale numero uno dell'Albania". "I marocchini – ha continuato Melchionda – sono 60mila tra imprenditori e lavoratori autonomi, su una comunità che conta mezzo milione di persone. Si registra una tendenza a importare in Marocco prodotti italiani di seconda scelta o seconda mano". E ancora, gli imprenditori e autonomi tunisini, che sono 14-15mila, e gli egiziani, di cui se ne contano altrettanti. A questi si aggiungono le altre centinaia di migliaia di diversa provenienza nazionale, per esempio Cina e Nigeria.

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