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Da lavoratore dipendente ad autonomo, e il mio permesso di soggiorno?  

Io prima lavoravo in un’azienda, ma adesso mi sono messo in proprio. Devo cambiare il mio permesso di soggiorno per lavoro dipendente anche se è ancora valido?

12 maggio 2016 – Finché il permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, autonomo oppure familiari è valido, non c’è bisogno di convertirlo. Infatti, i suddetti tipi di permessi consentono di svolgere qualsiasi tipo di attività lavorativa, autonoma o subordinata che sia, sino alla scadenza del documento, a patto che vengano rispettati gli adempimenti normativi del caso.

Solo quando si presenta alla Questura la domanda di rinnovo del permesso, inviando il kit tramite un ufficio postale, si richiede di convertirlo in modo tale che ne venga rilasciato uno nuovo per l’attività effettivamente svolta. Nel caso in cui prevalgano le condizioni per il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi familiari, si può rinnovarlo per la stessa motivazione senza chiederne per forza la conversione. 

La richiesta di conversione deve essere inoltrata entro gli stessi termini di legge della richiesta di rinnovo, cioè non oltre 60 giorni dalla data di scadenza del permesso di soggiorno effettivamente posseduto.

Nella fattispecie, lo straniero che svolge l’attività lavorativa autonoma e già titolare di un valido permesso di soggiorno tra quelli indicati prima, per richiedere la conversione, deve allegare al kit delle Poste, in copia:

 

Passaporto in corso di validità e permesso di soggiorno dal quale ne richiede la conversione;

Codice fiscale oppure tessera sanitaria plastica (ammessa come sostitutivo del codice fiscale);

• Documentazione riguardante l’alloggio (contratto di affitto o comodato / dichiarazione di ospitalità / cessione di fabbricato);

• Documentazione che dimostra l’attività lavorativa autonoma che si svolge: partita iva, certificato d’iscrizione presso la Camera di Commercio, licenza per l’esercizio dell’attività, eventuali iscrizioni in albi o registri;

• Documentazione per dimostrare il reddito: il reddito annuo da dimostrare deve provenire da fonti lecite e l’importo deve essere superiore al livello minimo previsto dalla legge per l’esenzione alla partecipazione alla spesa sanitaria ovvero non meno di €8.500 lordi per l’anno. Se si tratta di un’attività avviata da più di un anno, il richiedente dovrà allegare la dichiarazione dei redditi. Se, invece, il richiedente ha iniziato la propria attività autonoma da meno di un anno, dovrà allegare una relazione contabile, redatta dal proprio commercialista allegando copia del suo tesserino o da un Caf, nella quale dimostra l’andamento dell’attività lavorativa. Se è in possesso di un modello CU, anche rilasciato dall’Inps in caso di disoccupazione, oppure della dichiarazione del reddito dell’anno precedente, si consiglia di allegarne copia alla domanda, specialmente se l’attività autonoma è aperta da meno di un anno per dimostrare il reddito dell’anno precedente all’inizio dell’attività autonoma;

Marca da bollo da € 16,00 (in originale)

• Pagamento del bollettino postale pari a € 130,46 (in originale)

 

La durata del nuovo permesso sarà di massimo 2 anni, tranne nel caso in cui la richiesta sia del permesso di soggiorno UE per soggiornante di lungo periodo, se il richiedente è in possesso dei requisiti previsti per quest’ultima tipologia di permesso e fa il rispettivo pagamento del bollettino postale.

Si ricorda, infine, che il lavoratore autonomo ha l’obbligo di versare i propri contributi previdenziali. Il mancato versamento può comportare, oltre alle sanzioni amministrative, a varie problematiche per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.

D.ssa Maria Elena Arguello

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