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Ricongiungimento familiare: cosa prevede la procedura in Prefettura

Roma, 20 aprile 2022 – La procedura che permette ai cittadini di Paesi extra-UE di far entrare in Italia, ai fini del soggiorno, un proprio familiare (che deve però rientrare nelle categorie previste dalla norma, vedi articolo al seguente link), si articola in due fasi.

Il primo passaggio richiede la richiesta di un nullaosta ovvero un’autorizzazione alla Prefettura -precisamente allo Sportello Unico Immigrazione – che ha sede nel luogo di residenza del cittadino già soggiornante. La domanda può essere presentata in qualsiasi momento tramite il portale dedicato, all’indirizzo https://nullaostalavoro.dlci.interno.it/Ministero/index2.

Occorre sapere inoltre che per tale domanda è richiesto lo SPID, ovvero il sistema verifica dell’identità digitale oramai necessario per accedere a qualsiasi portale della Pubblica Amministrazione (agenzia delle entrate / Inps / Ministero dell’Interno per la domanda di cittadinanza).

Cosa verifica la prefettura:

lo Sportello Unico Immigrazione (SUI) effettua i controlli sui seguenti requisiti oggettivi:

  • Reddito
  • Alloggio (idoneità abitativa e rispetto dei requisiti igienico- sanitari)
  • Possesso di un permesso di soggiorno che ammette il ricongiungimento;

Documenti da presentare al SUI:

  • Copia permesso di soggiorno
  • Copia passaporto familiari da ricongiungere
  • Documentazione reddituale
  • Certificato idoneità alloggiativa.

Al seguente link è reperibile la documentazione completa (in particolare relativa a lavoro e alloggio) da produrre alla al SUI.

Una volta verificati tali requisiti, in caso di esito positivo la Prefettura emetterà il nullaosta dandone comunicazione al richiedente tramite l’indirizzo di posta elettronica indicato in fase di richiesta.

Occorre quindi controllare la propria email, al fine di monitorare lo stato della propria domanda ed eventualmente esercitare i propri diritti in caso di rigetto della stessa.

E’ utile infatti sapere che prima di chiudere il procedimento con un provvedimento definitivo la Prefettura dovrà darne preavviso al richiedente, con la possibilità di quest’ultimo di allegare memorie e documenti entro 10 giorni, e quindi di poter eventualmente ottenere il ribaltamento della decisione se possibile.

Inoltre, tramite lo SPID è sempre possibile verificare lo stato della propria pratica, nonché le comunicazioni della Prefettura.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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