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Sono un lavoratore domestico: come posso tutelarmi se il mio datore di lavoro non mi paga, non mi riconosce le ferie o mi fa fare mansioni che non sono previste nel contratto?

Roma, 17 febbraio 2023 – Bisogna innanzitutto precisare che anche il lavoro domestico è disciplinato da un Contratto Collettivo Nazionale, documento firmato dalle organizzazioni rappresentanti gli interessi sia dei datori di lavoro, sia dei lavoratori. Per le categorie che a livello nazionale hanno maggiore rilevanza, e quindi anche il lavoro domestico, sono stati stipulati specifici Contratti collettivi.

Tale contratto fornisce quindi il principale riferimento per quanto riguarda la regolamentazione del lavoro domestico.

In caso di mancato pagamento, di mancato riconoscimento di ferie o ore di riposo o altre problematiche il lavoratore potrà far valere i propri diritti rivolgendosi al sindacato, che svolge proprio il ruolo di tutela dei lavoratori, assistendo eventualmente anche il collaboratore domestico in eventuali “vertenze” con il datore di lavoro.

Con l’assistenza del sindacato sarà possibile ad esempio verificare se è rispettato il proprio livello di inquadramento, se è stato riconosciuto il salario previsto dal CNL, se sono stati versati i relativi contributi, e ogni altra questione inerente la propria posizione lavorativa

Come si svolge il procedimento se si desidera tutelarsi nei confronti del datore di lavoro:

prima di tutto è prevista una prima fase, definita conciliazione, volta a trovare una soluzione condivisa tra le due parti (lavoratore e datore di lavoro).

Qualora invece non fosse possibile trovare un accordo sarà necessario procedere giudizialmente rivolgendosi al Giudice del lavoro.

Articolo realizzato per Stranieri in Italia da: Federica Merlo, avvocato

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