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Ermal Meta: “Dopo la Fame di Camilla, faccio cantare Mengoni, Chiara e tanti altri”

Musicista, cantante, autore. Parla iI giovane artista italoalbanese: "La musica per me? Un paio di occhiali…"

 
Roma – 8 aprile 2015 – Ermal Meta oggi ha 33 anni, oltre venti dei quali passati in Italia. Arrivò qui dall’Albania quando era un bambino, insieme alla sua passione per la musica. 
 
La sua vera carriera come cantautore l’ha cominciata con il suo gruppo pop-rock “La fame di Camilla” al quale, dal 2007 al 2012, ha prestato non solo voce, chitarra e pianoforte ma anche i testi delle canzoni da portare nei concerti live e nei tre album pubblicati con la Universal. Nel 2010, Ermal e “La fame di Camilla” sono stati selezionati anche per Sanremo con la canzone “Buio e Luce”, anche questa scritta e cantata da lui. 
 
A Sanremo pare che questo artista sia diventato ormai una presenza fissa, non lui personalmente ma le sue canzoni, portate sul palco da altri colleghi. Anche quest’anno, non è mancato: Chiara Galiazzo ha cantato “Straordinario”, che tra gli autori aveva Ermal Meta. 
 
"Dopo l’esperienza con “La fame di Camilla” ho cominciato da solista con la “EMI Music Publishing Italia”. Ho scritto tante canzoni per Patty Pravo, Marco Mengoni, Francesco Renga, Giusy Ferreri, Zero Assoluto, Francesca Michielin, Antonella Lo Coco" racconta Ermal a Shqiptariiitalise.com. "Nel 2012 ho partecipato a Sanremo con "La tua Bellezza" cantata dai Negrita, nel 2013, sempre al Festival, Annalisa Scarrone ha portato la mia canzone "Non so Ballare”. Assieme a Niccolò Agliardi, l’anno scorso abbiamo creato "Tutto si muove" per la serie tv Braccialetti rossi".
 
Del suo legame con l’arte dice "non può essere un caso, devo averlo nel DNA". Infatti, l’amore per la musica gli è stato inculcato da piccolo dalla madre, insegnante di violino. Ermal ha cominciato a studiare il pianoforte nella sua città natale, e poi ha continuato a Bari come autodidatta per poter scrivere canzoni. Dal piano è passato alla chitarra, ma gli è sempre piaciuto anche cantare. Così oggi si trova a essere un giovane cantautore di successo, ma con i piedi per terra. 
 
Cosa è la musica per te? 
"Un paio di occhiali, senza i quali non puoi vedere bene".
 
Piani per il futuro? 
“L’unico è quello di tenere il futuro lontano il più possibile”. 
 
Un sogno nel pentagramma? 
"Quello di realizzare al più presto il mio primo album da solista. Un’esperienza tanto difficile, quanto bella". 
 
Hai un motivo che ti piace ripetere? 
"Sì, ho spesso in mente una strofa di Ivano Fossati: "Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare, io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare".
 
C’è qualcuno a cui sei grato per la tua carriera?
"Si. Ringrazio la donna che mi ha mostrato la via per diventare uomo. Mia madre". 
 

Ermal Meta, shqiptari i Sanremove (Shqiptariiitalise.com)

 
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