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“Auschwitz non era un lager polacco”! La comunità contro i media italiani

"Era in territorio occupato, fu un campo tedesco nazista di concentramento e di sterminio".  Appello dei polacchi sui social network contro definizioni che insultano la memoria del Paese

 
 
Roma – 16 luglio 2016 – Buona parte degli italiani non ci fa neppure caso, ma i polacchi trasalgono ogni volta che i media italiani, citando l’orrore del lager nazista di Auschwitz, lo chiamano “campo polacco”. Quella definizione è un insulto alla storia del loro Paese.
 
 “Siamo stufi di dover ricordare continuamente fatti che dovrebbero essere ben noti al pubblico italiano, cioè che la zona della Polonia dove è situato Auschwitz, negli anni 1939-1945 era occupata dal III Reich e quindi la denominazione corretta, approvata nel 2007 dall'UNESCO con l'appoggio di Israele, è ‘Campo tedesco nazista di concentramento e di sterminio 1940-1945” ricorda Danuta Wojtaszczyk, redattrice di NaszŚwiat.net, il portale dei Polacchi in Italia.
 
Anche l’Ambasciata Polacca numerosissime volte ha dovuto sensibilizzare i media italiani sulla necessità di evitare espressioni erronee e fuorvianti, come “lager polacco” o “campo di sterminio polacco”. “La superficialità e la confusione sulle questioni legate alla Shoah non contribuiscono certo alla preservazione corretta della memoria storica”  sottolinea la rappresentanza diplomatica nelle sue lettere di protesta.
 
 "È quasi matematico che quando i media italiani cominciano a parlare di Auschwitz prima o poi spunti l’espressione 'campo polacco', nella migliori delle ipotesi, oppure 'campo di sterminio polacco', che è ancora peggio. Questo ci fa infuriare, non ne possiamo più” si sfoga Wojtaszczyk. La lista degli errori commessi dai media italiani è lunga, così come quella delle scuse pubblicate puntualmente dopo le proteste dei polacchi.
 
“Ma poi sbagliano di nuovo, come se non fosse successo nulla”   denuncia Wojtaszczyk. “Vogliamo sconfingere una volta per tutte l’espressione ‘Auschwitz campo polacco’, così dannosa per la dignità del nostro popolo. Un’ espressione che, nonostante le nostre proteste, sembra essersi già impressa nella memoria collettiva, con un risultato dannoso non solo per l’ immagine della Polonia ma anche in termini di salvaguardia delle verità storica".
 
La redazione di Naszswiat.neet si è unita all’ iniziativa di Agnieszka Zakrzewicz, scrittrice polacca e giornalista, iscritta in Italia al albo dei giornalisti della stampa estera, che ha diffuso attraverso i social network un appello in italiano e in polacco a nome di tutta comunità. Chiede il corretto utilizzo della denominazione dei campi di sterminio nazisti
 
Zakrzewicz ha creato anche un blog,  per questa campagna di educazione. “L’”Olocausto visto dai polacchi” nasce come risposta della comunità polacca in Italia ai troppo frequenti errori dei media italiani nell’uso della terminologia “campi di sterminio polacchi”, “campi di concentramento polacchi”, “lager polacchi”, “campi di sterminio in Polonia”. 
 
“Siamo grati alla nostra collega per questa sua iniziativa. Grazie al suo blog e il suo apello diffuso nei social media forse finalmente possiamo una volta per tutte sconfiggere questa brutta semplificazione giornalistica e aiutare tutti a memorizzare bene, che i polacchi sono stati vittime del nazismo e dell’Olocausto e non i complici di questo orrore”  conclude la redattrice di NaszŚwiat.net.
 
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