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A. KAMATÉ, M. TRAORÉ, M. TIKPI: la bella storia d’integrazione di giovani rifugiati africani in Italia

La bella storia dell’integrazione in Italia di giovani rifugiati africani, attori protagonisti di un esempio di iniziative di grande valore umanitario e realizzate dal GRUPPO EUROPA MILANO CERTOSA.

In qualità di Responsabile di GRUPPO EUROPA MILANO CERTOSA posso affermare che la mia Agenzia è considerata un punto di riferimento strategico e un centro informativo concreto per tutti coloro che si rapportano con la normativa immigrazione. Ho un grande sogno il cui obiettivo primario consiste nello stimolare la sensibilità dell’essere umano nei confronti dell’integrazione e dell’inclusione sociale perché noi tutti dovremmo avere la capacità di immedesimarci nei problemi dal punto di vista di chi ne soffre le conseguenze dirette, ovvero: diversa mentalità, barriera linguistica, usi e costumi lontani dal nostro vissuto quotidiano.
Ci vuole un’azione culturale ossia l’impegno alla formazione del “nuovo cittadino”, consapevole della nobiltà del luogo in cui perviene e disposto ad accettarne valori e comportamenti, ricevendo in cambio ascolto e rispetto per la propria storia.
Proprio per questo motivo la mia attività pone le sue fondamenta in favore dei diritti umanitari e dell’inclusione sociale;
A tale riguardo, oltre ad affiancare i richiedenti protezione internazionale a livello legale e in qualità di traduttore ufficiale in Tribunale, li supporto nella ricerca di aziende che possano inserirli nel mondo del lavoro per poter offrire ai più laboriosi una possibilità di vita dignitosa sul territorio italiano, ricerco attività di volontariato sul territorio per occupare il loro tempo libero, organizzo momenti ricreativi per condividere le delicate sfumature di usi e costumi delle molteplici realtà africane.

Ecco, per esempio, alcuni attori principali che supporto nel processo di integrazione sul territorio italiano dal loro ingresso in Italia: ADAMA KAMATÉ e MAMADOU TRAORÉ di nazionalità ivoriana sporadicamente e volontariamente mi appoggiano in qualità di traduttori dei dialetti locali africani: “dioula”, “maninka”, “bambara”; nel contempo si sono impegnati in lavori occasionali.
ADAMA KAMATÉ e MALIK TIKPI si sono impegnati anche in attività di volontariato in piccoli borghi di campagna che li ha visti coinvolti in lavori di giardinaggio. MALIK TIKPI ha conseguito un attestato di MULETTISTA, ha frequentato un tirocinio di panificatore ed ora è assunto regolarmente presso lo stesso panificio nel centro di Milano. Una bella soddisfazione!
I momenti di condivisione, come quello immortalato nella foto, oltre a divenire esperienze indimenticabili nel cuore di chi le vive, contribuiscono a creare legami fondati sulle esperienze personali, instaurare nuove amicizie, divertirsi insieme, far conoscere luoghi e tradizioni lontani dal vissuto africano….Condividere appunto le passioni, i sogni, i viaggi, le speranze. Sono fermamente convinta che: «un dolore condiviso è un dolore dimezzato. Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata anche nella semplicità dei piccolo gesti».
Maria Santovito

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