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Bimbi stranieri esclusi dalla mensa: alla sindaca, niente ‘Lodi’

A Lodi, per 318 bambini stranieri, niente mensa. Il comune esige dai loro genitori delle carte praticamente impossibili da produrre.
Tra le famiglie italiane e quelle degli immigrati residenti a Lodi, sono state differenziate dal comune le regole per iscrivere i figli a scuola e ottenere le agevolazioni sui servizi come la mensa e lo scuola-bus. Tanto più che le rette hanno subito un cospicuo rincaro percentuale: la mensa è passata da due euro a 5 euro; e il pulmino da 90 euro trimestrali a 210.
Non essendo in grado di far fronte all’intera rata richiesta per l’usufrutto del servizio, i genitori stranieri si sono ritrovati costretti a rinunciarci ed i loro bambini a saltare il pranzo servito nella mensa. Si portano il cestino da casa, dovendo poi addirittura consumare il loro pasto fai-da-te in stanze separate (in ossequio ai regolamenti comunali su igiene e la sicurezza). Oltre ad una autocertificazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) comprovante il reddito della loro famiglia, come a tutti gli italiani, la sindaca leghista Sara Casanova ha imposto ai genitori stranieri anche l’obbligo di un attestato supplementare, rigorosamente rilasciato dalle autorità ufficiali del loro paese d’origine. Il comune giustifica la sua norma come “anti-furbetti”, ma stride inoltre il fatto per cui persino “uno yogurt può essere servito, durante la ricreazione, solo agli italiani e non agli stranieri che non ne hanno più diritto”, come riportato da un noto quotidiano. Il problema è che i documenti richiesti dal paese d’origine sono letteralmente “impossibili” da produrre nella maggior parte dei casi per cui, alla fine, la norma del comune di Lodi è equiparabile ad un diniego preventivato dell’usufrutto del servizio da parte delle famiglie immigrate. Se c’è tuttavia da lodare la somma di 60.000 euro raccolta in tempo record (appena due giorni) a sostegno del diritto dei bambini stranieri “esclusi” dal servizio erogato dalla scuola, la sindaca invece non si beccherà le lodi della gente sensata (Niente… lodi a Lodi), tanto è il torpore emotivo che ha scatenato nelle menti sane la sua difficilmente comprensibile norma. Si dice “Men sana in corpore sano”, ma in questa assurdità lodigiana di diniego del servizio di mensa, che si sia passato al contrario a “Mensa no… e torpore sano”?

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