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Pistola a Pistoia: ‘Fratello, ti sparo ma tranquillo, non sono razzista’

Tale potrebbe essere il titolo di un film di Sergio Leone, il mitico regista degli spaghetti-western che ha rivoluzionato l’idea di far-west al cinema. Solo che qui non siamo al cinema dove è tutta finzione e ci si diverte, ma è purtroppo la triste realtà di un Italia che rischia il far-west, una nuova moda che speriamo non dilaghi senza controllo, né freni.

Di recente, si ha avuto notizia del “gesto” di tre ragazzi che hanno preso a bersaglio l’occhio della discobola italo-nigeriana con il lancio di un uovo, a Moncalieri. Niente di “uovo” sotto il sole, visto gli episodi simili precedenti e successivi: uno degli ultimi è un altro “gesto” che ha visto come protagonista una… pistola a Pistoia. In ognuno di questi casi, gli autori dei “gesti” hanno confessato di aver agito per goliardia, per superare la loro noia; come a dire che… tutto il “gesto” è noia (scuse a Califano per il disturbo), con la differenza che, per gli aggressori è un… gioco ma per le vittime è un… giogo (l’essere possibile prossimo bersaglio, per caso). Speriamo che non prenda piede la moda di usare la pretestuosità della goliardia per “banalizzare” odiosi gesti di intolleranza razziale, una “scusa” che corre il rischio di essere troppo facilmente sdoganata. Altrimenti sentiremo purtroppo spesso dire: “Fratello, ti sparo ma tranquillo, non sono razzista”. (Pensa un po’ se lo fossi).

Milton Kwami

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