Inviata una lettera aperta al ministro dell’Interno. "A due mesi di distanza non è stato rinnovato nessun permesso di soggiorno" ROMA – "Pagare 70 euro per un permesso di soggiorno che non arriva mai è un furto".
Lo afferma la Cgil che a questo proposito ha indirizzato una lettera aperta al ministro dell’Interno, Giuliano Amato.
"Mi rivolgo a lei – scrive il responsabile delle politiche per l’immigrazione Pietro Soldini – per riprendere un punto di grande sofferenza e anche di grande contraddizione: si tratta dell’affidamento alle Poste della gestione delle procedure di rinnovo del permesso di soggiorno. Una scelta fatta dal ministro Pisanu, che noi come sindacato abbiamo sempre contestato, alla quale lei ha dato corso. Presumo che abbia voluto rispettare la scelta del ministro che l’ha preceduta e consentire che si sperimentasse una procedura che era stata presentata come la chiave di volta per risolvere il caos e le inadempienze del sistema precedente. Ma oggi il fallimento di questo progetto – sostiene il sindacalista – è sotto gli occhi di tutti. L’unica certezza è l’esasperazione degli immigrati che pagano molto caro un servizio totalmente inefficace".
Sottolineando che a oggi, a due mesi di distanza, non è stato rinnovato nessun permesso di soggiorno, "neanche in quelle città e province dove in precedenza, con gli accordi fra i sindacati e associazioni con questure e prefetture, si rinnovavano in 20-30-40 giorni al massimo". Soldini denuncia che i 70 euro sono solo una parte del furto, "perché, come si sa – spiega – gli immigrati alle poste non trovano neanche i kit (gratuiti) e per procurarseli si devono rivolgere al mercato nero, ai bagarini con prezzi che oscillano dai 100 ai 500 euro".
Chiedendo ad Amato di intervenire "tempestivamente", il sindacalista suggerisce di "disdire immediatamente la convenzione con le Poste Italiane; inviare a casa degli immigrati, di cui il ministero dell’Interno e gli sportelli unici hanno tutti gli indirizzi, il kit per il rinnovo; consentire una fase di transizione in cui si salvaguardino tutti gli accordi precedenti che avevano dato risultati eccellenti, con l’ausilio dei Comuni, delle Organizzazioni sindacali, patronati e associazioni; accelerare, con una sperimentazione su larga scala, il passaggio di competenze agli Enti Locali in modo sistematico e generalizzato".
(15 febbraio 2007)


