Nel 2021 gli immigrati saranno oltre 2 milioni MILANO – Un abitante su dieci in Lombardia è straniero.
Lo ha annunciato ieri il segretario dell’Ismu, Vincenzo Cesareo, anticipando a Milano alcuni dati sul fenomeno dell’immigrazione nel 2006, durante un convegno cui ha preso parte anche il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero.
Lo scorso anno la crescita degli immigrati, che hanno superato il traguardo di 900mila in Lombardia, è stata "elevata e rapida", ha riferito Cesareo riprendendo alcune informazioni dal rapporto annuale sull’immigrazione che verrà presentato nel capoluogo lombardo il prossimo 22 marzo. Secondo le previsioni dell’istituto sull’immigrazione nel 2021 la presenza di immigrati in Lombardia si attesterà tra gli 1,8 e i 2,5 milioni dai 400mila del 2001.
A preoccupare istituzioni ed Enti locali è la crescita dell’irregolarità dei flussi di stranieri: "Rispetto al 2005 gli irregolari, secondo i dati Ismu, sono aumentati del 4 per cento. "Si pensi solo che il 50 per cento delle donne che lavorano come badanti – ha aggiunto il segretario generale dell’Ismu – è irregolare".
Ma nell’ultimo anno il fenomeno dell’immigrazione ha assunto via via un profilo diverso: il trasferimento in Lombardia è diventato progressivamente più stanziale, facendo registrare una crescente stabilizzazione sul territorio. A testimonianza di ciò il dato sull’iscrizione anagrafica che, a giudizio di Cesareo, "ha raggiunto livelli molto elevati", accanto al dato sulla proprietà della prima casa: "Il 14 per cento degli immigrati stranieri è proprietario della casa dove abita con la propria famiglia". Interessante, in questa direzione, il dato sulla presenza di minori figli di immigrati stranieri, pari al 22 per cento del totale.
Il fenomeno dell’immigrazione riserva anche aspetti interessanti sotto il profilo economico: in forte crescita l’imprenditorialità degli stranieri che nel 2005 ha fatto registrare un più 165 per cento rispetto al 2000, tagliando il traguardo delle 37mila imprese sul territorio lombardo. "In Lombardia esiste circa un quarto degli immigrati stranieri italiani – ha dichiarato Gian Carlo Abelli, assessore regionale per la Famiglia. Il fenomeno da noi è ancora più rilevante perché attiene ad una serie di ragioni che coinvolgono anche la sanità. Di fatto qui c’è una popolazione che non viene riconosciuta nella ripartizione dei fondi nazionali per la sanità".
(23 gennaio 2007)


