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Tajani rilancia lo ius scholae: “Meglio studenti che maranza”

Roma, 26 luglio 2025 – Nel corso del Consiglio nazionale di Forza Italia, il leader Antonio Tajani ha riaperto il dibattito su una delle riforme più discusse degli ultimi anni: lo ius scholae, ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri cresciuti e scolarizzati nel nostro Paese.

Con parole che non mancheranno di suscitare reazioni, il vicepremier e ministro degli Esteri ha contrapposto due modelli di gioventù: «Preferite i maranza o ragazzi che vanno a scuola per dieci anni con profitto e poi a 17 anni possono chiedere la cittadinanza e diventare cittadini italiani a 18?». Il termine “maranza“, utilizzato in senso dispregiativo, richiama un’immagine stereotipata di giovani marginalizzati, spesso associati a devianza e mancanza di integrazione.

“Io i maranza non li voglio”, ha affermato Tajani, scegliendo un tono diretto e polarizzante. A suo avviso, sostenere lo ius scholae significa premiare il merito, l’impegno scolastico e l’integrazione dei giovani stranieri, anziché tollerare fenomeni di esclusione sociale e microcriminalità.

Anticipando le prevedibili critiche da parte di alleati come la Lega, da sempre contrari a qualsiasi forma di apertura sulla cittadinanza, Tajani ha respinto l’accusa di lassismo: «Altro che norma lassista, è più severa di quella che c’è ora». Ha infatti ribadito che l’impegno di Forza Italia non è orientato a una “de-regolamentazione” della cittadinanza, bensì a un sistema più rigoroso ma anche più giusto, che riconosca il percorso di chi ha vissuto e studiato in Italia per anni.

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