A Gerenzano, vicino Varese, il titolare alla sicurezza se la prende con i concittadini: “Noi abbiamo chiuso le porte.. ma molti le hanno riaperte". Denunciato all’Unar Roma – 14 luglio 20009 – “Ma come, noi facciamo la guerra agli immigrati e voi gli affittate casa?”
Cristiano Borghi, assessore del Comune di Gerenzano, è deluso dai suoi concittadini. Il suo paese di 10mila anime del Varesotto è guidato da anni da una giunta leghista, eppure, a quanto pare, continua ad ospitare cittadini stranieri. Addirittura 635, secondo l’ultimo dato sui residenti pubblicato dall’Istat.
Davvero troppo per l’assessore, che ha preso carta e penna e ha scritto un accorato articolo su “Filo diretto col cittadino”, organo ufficiale del Comune. Il titolo va subito al sodo: “Noi abbiamo chiuso le porte.. ma molti gerenzanesi le hanno riaperte”.
Borghi parte dai meriti della sua giunta che, scrive, “non ha mai –e sottolineo mai – agevolato l’afflusso nel nostro Paese di extracomunitari”. Una lotta all’invasore portata avanti non costruendo case popolari, non destinando terreni a moschee o campi nomadi e controllando il Paese “casa per casa” per sgomberare e sequestrare quelle abitate da clandestini.
“Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere… ma i gerenzanesi faranno il loro?” si chiede allora l’assessore. Poi, l’appello: “Non rendete vani i nostri sforzi: chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari.. altrimenti avremo un paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura di uscire di casa”.
Insomma, per Borghi i nemici da combattere e tener lontano sono tutti gli extracomunitari. L’assessore fa quindi un passo in più rispetto alla solita retorica leghista, che perlomeno, finora, pur allargando a dismisura il calderone, preferisce prendersela con criminali e clandestini.
L’articolo, pubblicato a maggio, ha già causato la reazione dei gerenzanesi che non hanno nessuna intenzione di arruolarsi nella crociata antistranieri di Borghi. Ma ora conquisterà anche le cronache nazionali, grazie all’intervento delle Acli di Varese che hanno deciso di sottoporlo all’attenzione dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
“Nelle parole dell’assessore si rivelano le vere intenzioni della politica leghista” commenta Filippo Pinzone, presidente del Patronato e vicepresidente di Acli Varese . “A livello locale questa forza politica tende a mettere in atto comportamenti discriminatori. La nostra impressione è che dietro il pretesto di contrastare l’immigrazione irregolare si instaurino anche politiche che hanno la sola finalità di ostacolare la presenza di cittadini stranieri anche se regolari e integrati nel nostro tessuto sociale”.
Leggi l’articolo dell’assessore Borghi
Elvio Pasca