in

IMMIGRAZIONE:INFIBULAZIONE, IN LOMBARDIA VITTIME 300 DONNE MEDICI SENZA FRONTIERE, SOSTENERE ASSOCIA

(ANSA) – MILANO, 30 MARZO – In Lombardia sono circa 300 le donne immigrate vittime di mutilazioni genitali femminili. Un dato preoccupante, ma molto incerto: perché questo tipo di mutilazioni, non essendo una patologia, viene rilevata dagli operatori sanitari solo in caso di problemi, o ad esempio in occasione del parto. E nonostante una legge italiana del 2006 vieti questo tipo di pratica, per combattere le mutilazioni bisogna, secondo Medici Senza Frontiere, appoggiare le associazioni di donne nei loro Paesi d’origine. Si è parlato di questo oggi all’Ospedale Sacco di Milano, in un incontro sul tema delle mutilazioni genitali. E l’ esempio lombardo è stato solo un pretesto per sensibilizzare molti studenti di medicina a un problema che riguarda circa 130 milioni di donne nel mondo e più di 28 nazioni, concentrate soprattutto in Africa. "I motivi per cui alcune culture praticano l’infibulazione sono diversi – ha spiegato Francesco Sincich, di Medici Senza Frontiere – dalla protezione della fertilità, all’idea di abbassare il desiderio sessuale femminile, alla protezione del nucleo familiare". Motivi che per alcuni versi non hanno una valenza scientifica (la fertilità, ad esempio, invece di essere preservata viene compromessa dalla mutilazione): ma non bisogna dimenticare, ha aggiunto Sincich, "la percezione e il punto di vista delle società che praticano la circoncisione femminile, che sono molto differenti dai nostri, e questo rende certamente più difficile la lotta per la sua eliminazione". Come fare allora, per cercare di risolvere almeno in parte il problema? "La raccomandazione è quella di aiutare le associazioni che operano nei territori d’origine – ha concluso Sincich – senza invadere la sensibilità di questi Paesi che sono già messi a dura prova da azioni ‘violente’ a livello culturale. Non hanno nemmeno bisogno di tantissimi soldi: è sufficiente ad esempio incentivare l’alfabetizzazione perché le donne possano essere informate sui rischi dell’ infibulazione, e comincino così a essere sensibilizzate". (ANSA).2007-03-30 18:12

(30 marzo 2007)

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

EDITORIA: SPECIALE COLF E BADANTI LUNEDI’ CON SOLE 24 ORE

IMMIGRAZIONE: COTA (LEGA), NON CAMBIARE LEGGE CITTADINANZA