(ANSA) – FERRARA, 4 APR – Clandestini e operai in nero lavoravano nel cantiere della centrale turbogas di Ferrara, in costruzione nell’area del Petrolchimico alle porte della città: la scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza con un’operazione cominciata ieri e conclusa stamane con le ultime procedure. Nel più grande cantiere cittadino di un appalto pubblico, che ha visto oltre diecimila cittadini esprimersi contro la centrale, in un referendum indetto nei mesi scorsi dagli ambientalisti, i finanzieri hanno individuato dieci operai illegali, dipendenti di un’azienda edile di costruzioni a livello nazionale che occupa centinaia di operai e che nel cantiere ferrarese aveva impegnate 16 maestranze, tutti extracomunitari e di nazionalità egiziana: di questi, appunto, dieci sono risultati irregolari. Uno aveva permesso di soggiorno e carta d’identità falsificati, quattro sono stati arrestati perché non ottemperanti per la legge Bossi-Fini a un provvedimento del Questore, cinque sono stati espulsi perché clandestini. Le indagini erano in corso da tempo, ma si sono intensificate negli ultimi giorni, dopo che la stessa centrale turbogas era finita al centro dell’attenzione per il caso dell’operaio salito su una gru, a 40 metri d’altezza, che aveva minacciato di buttarsi per problemi legati al lavoro. Ora, sulla base delle indagini della Finanza, sono in corso accertamenti per valutare eventuali responsabilità dell’azienda, tra le titolari dell’ appalto, per l’ipotesi di reato di sfruttamento della manodopera clandestina. (ANSA).
(4 aprile 2007)