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Flussi stagionali. Oim: “Molti migranti, vittime di una frode”

Pagano per entrare attraverso le quote. Una volta qui, il datore di lavoro non li assume e tanti finiscono nelle mani degli sfruttatori 

Roma – 29 luglio 2009 – Un team dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha completato lunedì una missione di 10 giorni a San Nicola Varco (Salerno), località vicino ad Eboli, dove, spiega l’Oim, "un migliaio di migranti irregolari vivono in edifici abbandonati, tra i rifiuti, senza elettricità ne’ acqua corrente. I migranti, tutti uomini marocchini impiegati senza contratto come lavoratori stagionali nel settore agricolo, sono sfruttati da datori di lavoro senza scrupoli che li pagano tra i 15 e i 25 euro al giorno per lavorare nelle serre o nei campi".

"Il nostro team – spiega Peter Schatzer, capo missione dell’Oim in Italia – ha scoperto che la maggior parte di questi migranti sono vittime di una frode: sono tutti giunti in Italia con un visto, attraverso il sistema delle quote stagionali stabilito ogni anno dal governo italiano. Hanno dovuto pagare una somma di denaro a un ‘intermediario’ della loro stessa nazionalità e a un datore di lavoro italiano, che ha promesso di assumerli regolarmente. Una volta in Italia, il datore di lavoro è scomparso o, a volte, si è semplicemente rifiutato di assumerli. Senza un permesso di lavoro, molti sono caduti nelle mani degli sfruttatori".

Parlando con i funzionari Oim "numerosi immigrati hanno raccontato di essere costretti a pagare i datori di lavoro per servizi come l’utilizzo dell’acqua e di dover dare 3 euro per il passaggio che gli permette di raggiungere i campi, dove lavorano dalle 4.30 del mattino fino alle 4 del pomeriggio". "Le autorità locali e il Ministero dell’Interno ci hanno chiesto di svolgere un lavoro di indagine nell’area per identificare possibili soluzioni per queste persone disperate" dice Schatzer. "Bisogna prendere seriamente – aggiunge il capo missione -, il fatto che le condizioni nelle quali vivono e lavorano queste persone sono rischiose, insalubri e assolutamente non dignitose".

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