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Gasparri: “Stop a nuove regolarizzazioni”. Ma Bondi apre

Prosegue il dibattito innescato dalla proposta del ministro Scajola di estendere la regolarizzazione ROMA 4 agosto 2009 – Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ribadisce il suo "no" a nuove regolarizzazioni degli immigrati che lavorano in Italia.

"Sui temi dell’immigrazione – afferma – si discute da anni. La legge Fini-Bossi con le quote di ingressi programmati consente l’entrata in Italia di molti stranieri che possono essere validamente occupati in tutti i settori produttivi. Non ci possono essere ulteriori regolarizzazioni dopo quella prevista per badanti e colf. Ne’ tantomeno sanatorie piu’ vaste che sono estranee al programma politico del centrodestra".

"I decreti annuali per gli ingressi programmati della Fini-Bossi sono l’unica soluzione alle esigenze che da piu’ parti vengono rappresentate. Altre soluzioni non trovano spazio ne’ nel programma della maggioranza, ne’ nella volonta’ dei gruppi parlamentari.

Il confronto quindi deve proseguire basandosi sulle norme contenute nella Fini-Bossi e sui principi delle nuove norme che hanno introdotto procedure piu’ severe per la espulsione dei clandestini. Il resto fa parte dei programmi, ma della sinistra, non del centrodestra", conclude Gasparri.

L’APERTURA DI BONDI
”Mi considero un amico sincero della Lega nel senso che ho stima dei suoi dirigenti a partire da Umberto Bossi e giudico da tempo l’alleanza politica e di Governo del Pdl con la Lega una forza omogenea di modernizzazione del nostro Paese, proprio per questo suggerisco all’amico Roberto Calderoli l’utilita’ e l’eleganza di considerare le proposte che vengono formulate da altri colleghi di Governo o da esponenti politici della maggioranza, come proposte legittime e meritevoli almeno di approfondimento, perche’ ispirate da una volonta’ di arricchire e migliorare ulteriormente la capacita’ del Governo di affrontare problemi nuovi e imprevisti”.

E’ quanto dichiara il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi sull’apertura del ministro Scajola alla regolarizzazione di altre tipologie di lavoratori stranieri.

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