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Regolarizzazione. Maroni: “Non possiamo allargarla ad altri settori”

”Non un provvedimento mirato sulla situazione di clandestinità ma su quella dell’irregolarità lavorativa”

Roma – 4 luglio 2009 – Allargare la regolarizzazione? ”La richiesta è respinta”: Roberto Maroni, intervistato da ‘La Padania’, boccia senza appello la proposta del ministro Claudio Scajola di aprire la regolarizzazione per badanti e colf anche ad altri settori. Il ministro dell’Interno sottolinea che, sulla sicurezza (a partire dalle ronde) come sull’immigrazione clandestina, si è voluto dare un segnale di ”discontinuità” rispetto al passato. E torna a ribadire che quella per badanti e colf non è una ”sanatoria”.

”Calma – dice -. Intanto quello che abbiamo fatto non è una sanatoria per gli immigrati irregolari ma per far emergere il lavoro nero domestico fatto da colf e badanti italiane, comunitarie ed extracomunitarie. Non era cioè un provvedimento mirato sulla situazione di clandestinità ma su quella dell’irregolarità lavorativa”.

Ciò premesso, Maroni risponde negativamente alla proposta del ministro per lo Sviluppo economico: ”Se è per questo la richiesta di Scajola è la stessa che ci arriva anche da Epifani. Purtroppo però dentro al governo l’accordo era un altro. Quindi la richiesta è respinta”. Nell’intervista, il ministro annuncia che per le ronde ci sarà la firma del decreto l’8 agosto e che il modello sarà quello di Verona, con il sindaco che deciderà se avere o meno le ronde, da attuare poi attraverso convenzioni con le associazioni.

a.i.

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