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Berlusconi: “Rigore con i clandestini”

Il premier a Tripoli: “Non possiamo  aprire l’Italia a chiunque”. Respinti 75 somali Roma – 31 agosto 2009 – “Noi rispettiamo tutte le leggi. Se vogliamo davvero procedere ad una politica vera di integrazione, dobbiamo essere rigorosi per non aprire l’Italia a chiunque”.

Così ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che a Tripoli ha presenziato alla cerimonia per la posa della prima pietra dell’autostrada costiera finanziata dall’Italia come compensazione del passato coloniale in Libia.

Il richiamo al rigore contro i clandestini arriva insieme alla notizia di un nuovo respingimento verso la Libia.  La Guardia di Finanza e della Marina Militare italiana hanno intercettato un barcone con settantacinque persone e lo hanno consegnato alle motovedette libiche perchè lo scortassero verso Tripoli. Uno dei migranti, in cattive condizioni di salute, è stato però  trasferito a Pozzallo, in provincia di Ragusa.

"Ne’ le piu’ elementari regole del diritto internazionale e marittimo ne’ la pieta’ umana distolgono il governo da questa assurda guerra ingaggiata contro i disperati e gli esuli politici” commenta Gianni Pittella, esponente del Pd e vicepresidente vicario del parlamento europeo.

"Mentre sfila e festeggia con il dittatore libico il nostro presidente del Consiglio fa la faccia truce con donne e bambini che hanno diritto all’asilo e li rispedisce in mano ai loro aguzzini – attacca Pittella –  evidentemente nel ‘rigore’ di cui sparla mette in conto anche i centinaia di morti finiti in fondo al Canale di Sicilia nel tentativo disperato di ottenere soccorso, umano e materiale, dal civile occidente”.

"Il premier chiede rigore nelle politiche per l’immigrazione? Berlusconi ancora una volta si dimostra forte con i deboli e debole con i forti" commenta invece il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori Felice Belisario.

"Il Presidente del Consiglio rigetta in mare i disperati che avrebbero le condizioni per chiedere asilo politico, dall’altra invece accorre alla corte del rais Gheddafi, che ha le sue responsabilita’ nell’attentato di Lockerbie e che non rispetta le intese sottoscritte con il nostro Paese – dice Belisario – Questo viaggio e’ iniziato male e sta proseguendo peggio, all’insegna della peggior retorica di regime. E oramai e’ chiaro che l’accordo bilaterale conviene solo a Tripoli, a Berlusconi e ai suoi amici".

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