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I consulenti del lavoro: “Regolarizzazione penalizzata da troppi paletti”

"Il rispetto dell’orario di lavoro settimanale minimo di 20 ore è stata la vera barriera all’accesso" ROMA, 2 ottobre 2009 – "I paletti posti per l’accesso alla regolarizzazione, peraltro da subito evidenziati dai nostri esperti, hanno ristretto la platea dei potenziali utenti di almeno due terzi".

Cosi’ Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, in un’intervista a ‘Italia Oggi’, commenta i dati sulla regolarizzazione di colf e badanti.

"I consulenti del lavoro hanno fatto la loro parte – assicura – rendendo un servizio sociale oltre che professionale. "E’ stato un percorso ad ostacoli – ribadisce Calderone – perche’ alcuni dei problemi da noi sollevati venivano risolti in corso d’opera, ma altri non hanno trovato risposta da parte del ministero, vincolato peraltro da una norma emanata in tutta fretta, per risolvere i problemi contingenti legati all’entrata in vigore del pacchetto sicurezza e senza consultarci per l’aspetto tecnico".

"Il rispetto dell’orario di lavoro settimanale minimo di 20 ore – spiega – da realizzare con lo stesso datore, per gli extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio, è stata la vera barriera all’accesso. La realta’ del lavoro domestico in Italia e’ ben altra. Spesso le colf hanno piu’ datori di lavoro contemporaneamente, ma raramente i singoli rapporti superano le 2 o 3 ore settimanali pur realizzando in totale una prestazione lavorativa ben al di sopra delle suddette 20 ore".

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