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L’appello. Intellettuali e giuristi contro il razzismo

La legge sulla sicurezza ha "travolto i principi  fondamentali di eguaglianza e di solidarietà". Manifestazione il 17 ottobre
Roma – 13 ottobre 2009 –  Dal premio Nobel Dario Fo al  giurista Stefano Rodotà, dagli scrittori Antonio Tabucchi e Andrea  Camilleri agli editori Inge e Carlo Feltrinelli, da Livio Perpino e  Guido Neppi Modana a Luigi Ciotti, da Fiorella Mannoia e Moni Ovadia a Erri De Luca e Giorgio Bocca. Sono solo alcuni di coloro che hanno  sottoscritto l’appello in difesa dei diritti dei migranti, contro il  reato di clandestinità, per salvaguardare i valori di uguaglianza e  solidarietà che stanno alla base della nostra Costituzione.    

Un appello, sottolinea l’Arci, promosso a pochi giorni dalla  manifestazione nazionale antirazzista che si terrà a Roma il prossimo 17 ottobre, a cui, ad oggi, hanno aderito 367 organizzazioni sociali e politiche, testate giornalistiche, singole personalità. I  sottoscrittori dell’appello si augurano che il 17 ottobre la  manifestazione sia animata da una grande e unitaria partecipazione,  per dare voce e visibilità a quella parte del paese che vuole fermare il razzismo dilagante e difendere la democrazia.

"L’introduzione del reato di immigrazione  clandestina, il prolungamento della detenzione amministrativa e  l’ulteriore limitazione della possibilità per i migranti di accedere  a servizi fondamentali – si legge nell’appello – accentuano in maniera drammatica la curvatura proibizionista e repressiva delle politiche  migratorie del nostro Paese. Ad essere travolti sono i principi  fondamentali di eguaglianza e di solidarietà che costituiscono il  cuore della nostra carta costituzionale".       

"Punendo la condizione di irregolarità in quanto tale –  prosegue l’appello – e senza prevedere vie praticabili di uscita da  tale situazione, si crea nel sentire collettivo l’immagine del  migrante come nemico nei cui confronti tutto e’ lecito e possibile,  anche la delega della sicurezza pubblica ai privati, organizzati in  ronde e organizzazioni consimili. Così si apre la strada, come molti  fatti di questi giorni dimostrano, a una società razzista, dominata  dall’intolleranza e dall’odio".       

"Il nostro Paese – ricorda il documento – ha già vissuto la  vergogna delle leggi razziali: non possiamo e non dobbiamo  dimenticarlo. E’ lo stesso sistema democratico nato dalla Resistenza  contro il fascismo e scritto nella Costituzione ad essere in pericolo. A fronte di ciò e’ necessaria una reazione forte e consapevole che  coinvolga le coscienze individuali e collettive, i cittadini e le  organizzazioni democratiche nella loro pluralità e differenza". 

Secondo i promotori ”occorre dare visibilità a  chi crede nella giustizia, nella uguaglianza, nella pari dignità di  tutti. Occorre impedire che il razzismo dilaghi alimentando, per di  più, il senso di insicurezza e di paura. Occorre che i migranti,  venuti in Italia per costruire il loro futuro e quello dei loro figli  trovino nel nostro Paese valori di giustizia, di accoglienza e di  solidarietà".    

"Per questo – prosegue l’appello – ci auguriamo che la  manifestazione nazionale antirazzista, promossa per il 17 ottobre a  Roma da un larghissimo schieramento di forze sociali e politiche, sia  animata da una grande, plurale e unitaria partecipazione. Fermare il  razzismo, modificare la disciplina dell’immigrazione, assicurare la  possibilità di soggiorno e il godimento dei diritti sociali, civili e politici alle lavoratrici e ai lavoratori stranieri – conclude il  documento – rappresentano una priorità per salvare la nostra  democrazia".

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