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Cittadinanza. Cicchitto: “Pdl deciderà a maggioranza”

Il capogruppo alla Camera: "Non c’è solo la posizione di Granata, il partito deve scegliere una linea. Alemanno: "Riforma non è urgente"

Roma  – 15 ottobre 2009 – La riforma della cittadinanza manda già in fibrillazione la maggioranza.

La proposta bipartisan promossa dal Pd Andrea Sarubbi e dal Pdl Fabio Granata potrebbe infatti contare su uno schieramento trasversale in grado di superare i veti della Lega e spaccare il Popolo delle Libertà. E il capogruppo del Pdl alla Camera ieri è corso ai ripari, invocando una “linea di partito”.

"L’onorevole Granata ha legittimamente le sue posizioni sulla cittadinanza; nel Pdl, però, ce ne sono anche altre, come quella contenuta nel disegno di legge dell’onorevole Santelli. Nessuno puo’ pretendere di avere la verità rivelata in tasca e pretendere che il Pdl come tale sia agli ordini di questa o quella fondazione" ha detto Cicchitto.

Il testo presentato dalla Santelli prevede un giro di vite rispetto alle norme attuali, come un corso obbligatorio di lingua, storia e costituzione italiana e la rinuncia della cittadinanza d’origine.

Con il riferimento alle Fondazioni, Cicchitto chiama invece in causa la think thank finiana FareFuturo, che questo fine settimana discuterà di immigrazione ad Asolo insieme alla fondazione Italianieuropei, presieduta da Massimo D’Alema (Pd). Un confronto bipartisan nel solco del ddl Sarubbi-Granata.

"Le fondazioni sono il sale della terra, sono utilissime perché  agitano problemi e fanno provocazioni culturali; evidentemente, però, – ha insistito il capogruppo del Pdl – non sono loro a decidere quale e’ la posizione del Pdl o dei suoi gruppi parlamentari.  Prima di arrivare al confronto nelle aule parlamentari, quando il tema e’ molto significativo, il Pdl deve riunirsi, discutere e scegliere una linea, all’unanimità o a maggioranza".

Tenta invece di gettare acqua sul fuoco il sindaco di Roma Gianni Alemanno: “Non credo che sia all’ordine del giorno la riduzione del tempo per ottenere la cittadinanza italiana e tanto meno l’introduzione dello ‘ius soli’. La possibilità cioè di diventare italiani solo perchè si nasce nel nostro Paese" ha detto stamattina  a "Panorama del giorno" su canale 5.

"Bisogna essere molto prudenti – ha aggiunto il sindaco di Roma – perchè i cittadini italiani, soprattutto quelli che vivono nelle periferie, sentono molto il problema dell’immigrazione illegale. Credo che sull’immigrazione le emergenze siano altre. Noi dobbiamo, dopo aver messo i paletti per cercare di contrastare quella clandestina, fare delle regole per quella legale, in modo che chi viene in Italia possa integrarsi per lavorare e rispettare le nostre leggi".

EP

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