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“Processo breve anche per i clandestini”

Il reato di ingresso e soggiorno illegale uscirà dalla lista delle eccezioni. Emendamento del relatore al Senato Roma – 24 novembre 2009 – Inizia oggi al  Senato  l’iter del disegno di legge “taglia-processi”, che fissa per ogni grado di giudizio una durata massima di due anni, superati i quali il procedimento si estingue.

Il testo, presentato dal centro-destra, prevede una lista di reati di forte allarme sociale per i quali i processi possono anche superare il tempo-limite. Insieme a reati come il sequestro di persona o l’associazione per delinquere, i promotori della legge (i senatori del Pdl Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello e il loro collega leghista Federico Bricolo) hanno inserito tra le eccezioni anche tutti i reati previsti dal Testo Unico sull’Immigrazione.

Stando così le cose, non avrebbero diritto al processo breve i trafficanti di uomini , ma neanche chi è stato semplicemente sorpreso senza permesso di soggiorno e, quindi, è accusato di immigrazione clandestina. Questo è uno dei punti del ddl che ha fatto insorgere l’opposizione, sollevato molti dubbi anche all’interno del Pdl, a cominciare dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Un clandestino, ci si chiede, è davvero così socialmente pericoloso?

La maggioranza è pronta a una parziale marcia indietro. Filippo Berselli, relatore del ddl in commissione Giustizia, presenterà infatti un emendamento che toglie il reato di clandestinità dalla lista delle eccezioni.

"Il capitolo immigrazione – precisa oggi Berselli al Corriere –  rimarrà tra le esclusioni, nella lista resteranno infatti gli 11 delitti connessi al Testo unico sull’immigrazione, mentre verranno tolti i due reati uno dei quali, l’immigrazione clandestina, è punito con una semplice ammenda. Questo perché, la sanzione dell’ammenda significa riconoscere che il reato non è grave, che non è di forte allarme sociale".

Elvio Pasca

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