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Calderoli: “Dalla Svizzera messaggio all’Europa, fermiamo i simboli musulmani”

"Per l’Islam religione e politica sono la stessa cosa, anzi la prima prevale sulla seconda” Roma, 30 novembre 2009 – ”Un conto è garantire la libertà di culto, altro mettere un argine agli aspetti politici e propagandistici legati all’Islam”.

Così il leghista Roberto Calderoli, in un’intervista a ‘la Repubblica‘, commenta il referendum che in Svizzera ha bloccato la costruzione di minareti.

”Do un giudizio assolutamente positivo – prosegue Calderoli – Il minareto e’ qualcosa di diverso da una moschea. Ha un forte contenuto simbolico, che travalica la dimensione religiosa. La esteriorizza, fino a farle assumete significati altri dalla preghiera”. Secondo l’esponente del Carroccio, ”l’aspetto positivo della consultazione e’ lo stimolo ad aprire anche da noi un dibattito serio su queste forme di democrazia diretta. Proprio mercoledi’ al Senato comincia la discussione sulla riforma federale dello Stato, noi della Lega avanzeremo una proposta. Da noi c’e’ il referendum confermativo per le leggi costituzionali e abrogativo per quelle ordinarie – prosegue Calderoli – Manca il referendum propositivo, che esiste solo nelle realta’ locali: bene, estendiamolo e facciamo come la Svizzera”.

In Svizzera, sostiene il leghista, ”cercano di frenare gli aspetti propagandistici dell’Islam, mentre in Italia si e’ addirittura aperto un dibattito sul diritto di cittadinanza, e quindi di voto, da estendere agli immigrati. Ma cosi’ si ipotizza la nascita di partiti islamici, come qualcuno ha gia’ detto. Sarebbe la cosa peggiore: per l’Islam religione e politica sono la stessa cosa, anzi la prima prevale sulla seconda”.

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