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I vescovi: “Immigrati delinquono come italiani”

Crociata (Cei) sulle parole di Berlusconi: "Lo dicono le nostre statistiche. Dignità degli immigrati al di sopra dei pregiudizi"

Roma – 29 gennaio 2010 – "Le nostre statistiche dimostrano che le percentuali di criminalita’ fra italiani e stranieri sono uguali se non identiche".

Così stamattina il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata ha commentato il legame immigrati e criminalità sostenuto ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "La considerazione di fondo sugli immigrati resta la dignita’ di ogni persona umana che non puo’ essere oggetto di giudizio e pregiudizio, come ha ricordato il Pontefice" ha aggiunto Crociata durante la conferenza stampa conclusiva del Consiglio episcopale permanente.

"Monsignor Crociata ha rappresentato con parole semplici e chiare il pensiero non solo dei cattolici, ma anche della maggior parte degli italiani" dichiara il deputato dell’Unione di Centro Savino Pezzotta. "Su questi temi le forze politiche responsabili e il governo dovrebbero riflettere sulla consuetudine di chi si appiccica l’etichetta della cristianita’".

"Essere cristiani non e’ facile: richiede coerenza e, soprattutto, capacita’ di voler bene agli altri, specie a quelli diversi da noi e a quelli che hanno piu’ bisogno. Equiparare i ‘poveri cristi’ alla ricerca disperata di una vita serena ai criminali che invece sono da perseguire legalmente mi sembra un azzardo che non possiamo condividere”, conclude Pezzotta.

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