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Bonino: “Senza immigrati paese rischia di fermarsi”

"Non esistono miracoli, ma solo programmi seri di integrazione" Roma, 15 febbraio 2010 – "In 18 mesi la parola integrazione non si è mai sentita e le parole d’ordine sono state reato di clandestinità, ronde e l’accordo con la Libia".

Lo ha affermato Emma Bonino, candidata alla presidenza della Regione Lazio, al programma radiofonico ”In 60 Minuti” del Gr Parlamento.

"Pochissimo è stato fatto e si sono lasciati interi quartieri allo sbando, dove non vengono esercitate e applicate le leggi – ha sottolineato la Bonino – e questa linea consente un quieto vivere solo per un certo periodo di tempo poi la situazione, come è accaduto in Francia, esplode".

"Le questioni immigrzione e integrazione non hanno una soluzione miracolosa – ha continuato la Bonino – il problema sta in una classe politica responsabile che affronti il problema seriamente. Il fenomeno è antico quanto il mondo e ci accompagnerà sempre, e credo quindi che bisogna accettarlo e disciplinarlo con la rigorosa applicazione della legge. Credo che sia necessario avviare dei programmi di integrazione – ha continuato – procedendo con la legalizzazione di tutti coloro che hanno un lavoro, non solo le badanti, in modo da ridurre la zona grigia dell’illegalità".

"Il messaggio per i cittadini e’ che senza immigrati il Paese rischia di fermarsi – ha detto ancora la Bonino – non ci sono soluzioni miracolistiche ne modelli da copiare, solo mettersi a tavolino e inventare, trovare una soluzione seria al problema".

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