Piccole ditte, ma spuntano anche le società di capitali. Rapporto Asiim
Milano – 23 febbraio 2010 – In provincia di Milano sono 20.144 le imprese controllate da immigrati, il 7,6% di tutte le attività’ milanesi, una su dodici. Otto su dieci hanno una piccola ditta ma arrivano sempre più anche nelle forme di impresa più complesse, sono quasi mille infatti le società di capitali. E’ quanto emerge dal Rapporto Imprenditorialità dei migranti in provincia di Milano, a cura di ASIIM, l’Associazione per lo Sviluppo dell’Imprenditorialità Immigrata a Milano.
Spesso queste imprese operano in settore abbandonati nel tempo dai milanesi. Tra questi l’edilizia, dove crescono del +80,9%, ma anche i panifici, + 64,7%, bar +106,6%, parrucchieri dove la crescita record e’ del 160%.
Le imprese create da immigrati sono cresciute 33,5% dal 2005 al 2008 mentre le imprese in provincia sono cresciute complessivamente solo dell’1,6%. Protagonisti egiziani (6237 imprese), cinesi (4334), rumeni (2181), marocchini (1844), albanesi (1237). Le imprenditrici sono ormai un quinto del fenomeno imprenditoriale migrante e, percentualmente, crescono più degli uomini. Una imprenditoria giovane quella immigrata: il 40% ha 35-40 anni (26,9% gli italiani).
La crisi economica ha colpito anche le imprese degli immigrati, sono infatti calati del 5% gli ambulanti a posto fisso e del 2,4% i padroncini del trasporto merci su strada. I più ‘affezionati’ al territorio di Milano sono gli egiziani; ecuadoregni e bulgari sono meno numerosi ma presentano incrementi superiori alla media delle imprese etniche. Numerosi ma meno dinamici i cinesi, meno numerosi ma molto radicati a Milano gli imprenditori filippini. Rumeni e albanesi crescono molto ma sono concentrati più nel resto del territorio provinciale che non a Milano città. In calo senegalesi e nigeriani.
"La crescita delle imprese con titolare di origine extracomunitaria- ha dichiarato Marco Accornero, Presidente di ASIIM – si inserisce nella caratteristica apertura di Milano al mondo esterno e internazionale. Fare impresa e’, in questa prospettiva, una sfida di integrazione e rappresenta un passo importante sulla strada della crescita comune".