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Milano, 1 mar. – (Adnkronos) – Al via a Milano la manifestazione
che accompagna il primo sciopero nazionale degli immigrati che vede
analoghe iniziative in 60 citta’ italiane. Sono circa 700, secondo gli
organizzatori, i manifestanti riuniti stamattina davanti a Palazzo
Marino che, sventolando bandiere gialle, colore simbolo
dell’immigrazione, chiedono maggiore integrazione e incrociano le
braccia per una giornata per far capire all’Italia l’importanza dei
lavoratori stranieri per l’economia nazionale.
"Vogliamo renderci invisibili per un giorno per farci vedere
pacificamente. Non siamo per la violenza", spiega Mayra, messicana in
Italia da tre anni. "Questo Governo -aggiunge- sta facendo del
razzismo istituzionale. Io pago le tasse come gli italiani, quindi
sono come loro". Numerosi gli striscioni che animano il corteo da
"Tanti popoli una sola lotta" a "Migrare non e’ reato". Uno dei
manifestanti cita la Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari
dignita’ sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di
sesso, di razza e di religione".
Le manifestazioni proseguiranno per tutta la
giornata come spiega Cristina del Comitato Primo Marzo. "In comune con
le altre citta’ italiane ci saro’ la liberazione di palloncini gialli
alle 18.30 in piazza Duomo", La conclusione della manifestazione e’
prevista per mezzogiorno, con il corteo che arrivera’ in piazza
Cordusio. Si terranno nel pomeriggio delle lezioni simboliche di
senegalese, ispanico, cinese e arabo per italiani. "Sono qui per
chiedere agli italiani di considerare gli stranieri come una risposta
e non come qualcosa legato soltanto alla criminalita’" dice Chiara,
una ragazza italiana di religione musulmana che porta il velo per sua
scelta e oggi non e’ andata al lavoro per aderire alla mobilitazione.
La giornata si concludera’ dopo il lancio dei palloncini con una
marcia fino in piazza Castello.