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Colf e badanti: via alla dichiarazione dei compensi

Deve farla, su richiesta, il datore di lavoro. Serve per il fisco, ma anche per ricongiungimenti e permessi di soggiorno

Roma – 23 marzo 2010 – Non hanno il Cud come gli altri lavoratori dipendenti, ma a colf, badanti e baby sitter spetta comunque una certificazione che dimostri quando hanno guadagnato in un anno.

Lo prevede il contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, che all’articolo 32 recita: “Il datore di lavoro, a richiesta del lavoratore, è tenuto a rilasciare una dichiarazione dalla quale risulti l’ammontare complessivo delle somme erogate nell’anno”. In genere, questa dichiarazione si fa nel mese di marzo.

Il calcolo è molto semplice, perchè il datore deve solo sommare tutti i compensi erogati al lavoratore domestico. Questi sono riportati nei prospetti paga mensili che, conviene ricordarlo, sono diventati obbligatori dal marzo 2007 con l’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo.

La dichiarazione dei compensi servirà alla colf nei rapporti con il fisco, come certificazione del reddito. Le cittadine straniere potranno inoltre utilizzarla nelle procedure che richiedono una soglia di reddito minimo, dal rinnovo del permesso di soggiorno al ricongiungimento, in alternativa ai bollettini trimestrali dei contributi Inps.

EP

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