Il sindaco di Milano chiede un giro di vite sul reato di clandestinità. "Rendere effettive le espulsioni"
Roma – 10 maggio 2010 –"I clandestini che non hanno un lavoro regolare, normalmente delinquono".
Così stamattina il sindaco di Milano, Letizia Moratti, durante un convegno all’Università Cattolica di Milano dedicato all’immigrazione. Un’uscita che ha sollevato un brusio di disapprovazione nel pubblico, anche perchè non esistono clandestini con un lavoro regolare: l’assunzione è sempre subordinata alla presenza di un permesso di soggiorno. Quindi, per Moratti praticamente tutti i clandestini sarebbero delinquenti.
Il primo cittadino di Milano ha chiesto di nuovo una modifica legislativa per rendere più efficace il reato di clandestinità. "Un clandestino colto in flagranza non può essere espulso se ha altri processi a suo carico". "Per garantire l’efficacia del reato di clandestinità – ha osservato – occorrerebbe assorbirlo con altre fattispecie di reato e renderlo prevalente per rendere effettive le espulsioni".
Moratti ha poi illustrato al linea del Comune: "Noi sosteniamo tutti gli stranieri regolari che intendono avviare percorsi di integrazione". E via Padova? "Sono casi che a Milano ci sono e ci possono essere anche in altre situazioni" ha concluso il sindaco.