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I big dell’’economia Usa: “Immigrati fondamentali”

Murdoch, Bloombergh e altri fondano Partnership for a New American Economy: "Servono riforme e regolarizzazione"

Roma – 25 giugno 2010 – Un vasta riforma dell’immigrazione che preveda anche una sanatoria per i dodici milioni di clandestini che vivono negli Usa. Il progetto propugnato dall’amministrazione Obama, che ieri ha trovato un’importante sponda anche tra i grandi dell’economia americana.

Il tycoon dei media Rupert Murdoch, il magnate e sindaco di New York Michael Bloomberg, gli amministratori delegati di aziende come Disney, Boeing e Hewlett-Packard e i sindaci di Los Angeles, Philadelphia, Phoenix e San Antonio hanno fondato The Partnership for a New American Economy. Sarà il think thank da cui partiranno proposte, studi, e campagne di educazione per "cambiare la politica corrente sull’immigrazione, che sta danneggiando la nostra economia" ha spiegato ieri Bloomberg.

"Metteremo sotto pressione il Congresso,  possiamo mostrare al pubblico i benefici degli immigrati e del loro lavoro. Anche io sono un immigrato e credo che questo Paese possa e debba attuare politiche che rispondano al nostro fabbisogno, offrano un attento percorso verso al legalità per chi non ha i documenti e fermino l’immigrazione illegale" ha detto Murdoch.

Studi citati dalla Partnership mostrano che un quarto delle aziende di alta tecnologia Americana lanciate nell’ultimo decennio avevano tra i fondatori almeno un immigrato. Gli immigrati producono inoltre più del 5% del PIL e le imprese di cui sono titolari hanno creato oltre 400mila posti di lavoro negli ultimi 20 anni.
 

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