Il 30% dei giovani tra i 25 e 30 anni è straniero ma i nuovi ingressi non aiutano la crescita demografica Torino, 19 agosto 2010 – Il 25% dei nuovi nati è figlio di stranieri e quasi il 30% dei giovani tra i 25 e i 29 anni è immigrato. E’ quanto emerge da una ricerca dell’assessorato all’anagrafe sulla popolazione di Torino negli ultimi sei anni.
Nonostante l’alto numero di nuovi ingressi, in Italia non si riesce a sostenere la crescita della popolazione. In particolare a Torino che malgrado i suoi 88.394 stranieri che ora vivono sotto la Mole, i residenti sono aumentati di appena 7.954 unità. Per l’assessorato all’anagrafe del capoluogo piemontese, che ha svolto un’indagine completa sulla crescita della popolazione torinese dal 2003 al 2009 “si è giunti al punto di non ritorno demografico".
Ormai non bastano più solo gli immigrati stranieri, infatti l’indagine dimostra come le donne immigrate fanno anche meno figli rispetto alle loro connazionali rimaste in patria: registrando un calo nel tasso di fecondità dello 0,6% passando dal 2,7 del 2004 al 2,1 del 2008. Se il dato viene analizzato in rapporto a quello delle donne italiane, ancora più restie a metter su famiglia, si arriva ad un dato medio di 1,4, valore molto inferiore a quel 2,8% stimato che permetterebbe almeno la “crescita zero”.
Parallelamente diminuiscono i giovani tra i 25 e i 29 anni, in calo del -19,4% e quelli tra i 30 e i 34 (-16,1%), mentre aumentano gli over 79 sono cresciuti del 24%, arrivando a toccare quota 60.571 rispetto i 48.789 del 2003.
Quasi la metà delle donne si trova oggi a crescere i figli da sole. Le famiglie composte solo dalla madre sono infatti il 41,5% del totale. L’anagrafe ha censito 14.404 casi: il 17,4% riguardano donne straniere. Nella maggioranza dei casi si tratta di immigrate dalla Romania, Marocco, Perù e Nigeria.
Marco Iorio