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Ritorno a scuola, il tetto non regge

700 mila seconde generazioni tra i banchi. Mille deroghe alla regola del 30% di alunni stranieri

Roma – 13 settembre 2010 – Suona la prima campanella nelle scuole d’Italia e tra i banchi tornano anche le seconde generazioni, circa settecentomila bambini e ragazzi figli di immigrati, nati qui o arrivati giovanissimi in Italia.

Tra le altre novità, quest’anno scolastico debutta il tetto del 30% di alunni non italiani in ogni classe, varato a gennaio dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini. La regola è piuttosto flessibile, perché non dovrebbe scattare per chi è nato in Italia o comunque ha già una buona conoscenza della lingua italiana, e anche negli altri casi non è stata sempre applicata.

Nei quartieri con più immigrati  è stato infatti difficile equilibrare le classi. Prima di costringere i genitori a scegliere scuole di altri quartieri, i presidi hanno chiesto (e il più delle volte ottenuto) deroghe agli uffici scolastici. Secondo il Corriere della Sera, sarebbero circa un migliaio in tutta Italia le classi dove si sfonda il tetto  fissato dal ministro. 

È il caso, ad esempio, della scuola elementare Pisacane a Torpignattara, uno dei quartieri più etnici della Capitale, dove quest’anno ci sarà una prima composta solo da figli di immigrati. “Questo dimostra che il tetto del 30% è una soluzione corretta”  ha sottolineato Mariastella Gelmini. Ma se non è applicabile proprio nei casi dove servirebbe, che soluzione è?

Elvio Pasca

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