"La cittadinanza va oggi concepita come appartenenza ad una comunità" ROMA, 11 ottobre 2010 – "Che un cittadino straniero sia regolare o irregolare resta sempre una persona con i suoi diritti fondamentali. Il problema non puo’ essere scaricato sugli amministratori locali, la politica deve fare valere i suoi diritti".
Sono le parole del presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della sua lectio magistralis alla ‘Scuola per la democrazia’ ad Aosta.
"La cittadinanza – ha detto Fini – va oggi concepita non tanto come status, ma come appartenenza ad una comunita’ dove le persone vivono, lavorano, studiano. Questo significa porsi in un’ottica di garanzia dei diritti dei cittadini, avendo chiaro che ci sono tante persone – ha proseguito – che lavorano, che non sono cittadini e non aspirano necessariamente ad esserlo e non sono gli extracomunitari.
Questo e’ un tema – ha proseguito – che si pone al di la’ della quotidiana bagarre tra gli schieramenti: che aspiri o no a essere cittadino, che sia regolare o irregolare, resta sempre una persona coi suoi diritti fondamentali. La stella polare – ha concluso – e’ nella consapevolezza che vi sono diritti e doveri di solidarieta’ e di rispetto in cui tutti devono riconoscersi in quanto persone, al di la’ del fatto di essere o meno cittadini, regolari o irregolari".