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Clandestini: “In Grecia è disastro umanitario”

L’accusa di Strasburgo ad Atene: "I carceri sono centri di stoccaggio." I membri della Commisione costretti a camminare sulle persone sdraiate a terra

Roma – 16 marzo 2011 –  Il trattamento riservato dalla Grecia agli immigrati irregolari è “un disastro umanitario”.

E’ la dura accusa rivolta pubblicamente ieri da Mauro Palma, presidente del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, che ha condannato Atene per il modo in cui vengono trattati i clandestini.

Palma, si è dimesso quattro giorni fa dal suo incarico ma prima di farlo ha voluto rilasciare le sue accuse contro la Grecia e lo ha fatto scegliendo  la formula della dichiarazione pubblica. Una misura eccezionale, adottata per la prima volta nei confronti di un paese Ue, e solo per la sesta volta da quando il Comitato per la prevenzione della tortura e’ stato creato nel 1989.

Oltre alla situazione degli immigrati, Strasburgo punta il dito sulla situazione delle carceri, definite ”centri di stoccaggio”.

La descrizione degli immigrati contenuta nel documento si riferisce alle condizioni riscontrate dal Comitato l’ultima visita, riferita al gennaio scorso, nel centro di Filakio, appositamente costruito per ospitare gli stranieri irregolarii.

Nel documento il Consiglio d’Europa accusa Atene: “le persone, inclusi adolescenti e famiglie con bambini, sono rinchiusi per settimane ma anche mesi in gabbie, sovraffollate e insalubri, senza che venga loro concesso di uscire durante la giornata.”

Peggiori sembrano essere le condizioni nel resto del paese, dove i membri del Comitato per la prevenzione della tortura sono stati costretti addirittura a camminare sulle persone sdraiate a terra per accedere alle strutture.

”Nella stazione di polizia di Soufli c’erano 146 immigrati irregolari rinchiusi in una stanza di 110 metri quadrati, dove c’era un solo bagno e una sola doccia, e dove alle persone non solo non veniva consentito alcun movimento, ma neanche di cambiarsi i vestiti”.

Il Consiglio d’Europa aveva espresso preoccupazione per le condizioni di vita in questi centri sin dal 1997, raccomandando al governo greco di introdurre le misure necessarie.

Le autorita’ greche, per Strasburgo, non solo hanno ignorato le raccomandazioni, ma hanno anche fornito informazioni inattendibili. ”Alcuni dei problemi riscontrati potrebbero essere risolti semplicemente rispettando i diritti umani”, ha sottolineato Palma secondo il quale ”c’e’ soprattutto la volontà di inviare a quanti vorrebbero varcare i confini in modo irregolare il messaggio di non farlo”

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