Quasi l’80% celebrerà il 17 marzo. Sondaggio online su Stranieriinitalia.it e nove siti delle comunità straniere
Roma – 16 marzo 2011 – Agli italiani che dicono di non voler celebrare i 150 anni dell’Unità, la maggior parte degli immigrati risponde sicura: “Il 17 marzo è una data da festeggiare”.
È il risultato di un sondaggio online a cui hanno risposto oltre tremila lettori di www.stranieriinitalia.it, il portale dell’immigrazione, e di altri nove siti in lingua per le comunità immigrate del gruppo editoriale Stranieri in Italia. Alla domanda: “il 17 marzo festeggerai?”, il 78% ha risposto “sì”.
“Le ragioni del sì, espresse dai lettori nei loro commenti, sono principalmente due. Per tanti l’Italia è una seconda patria, per altri festeggiare è comunque un segnale di integrazione dato agli italiani” commenta Keti Bicoku, direttore del sito in albanese Shqiptariiitalise.com. “Chi non festeggia dice di sentirsi ancora straniero o sottolinea che anche gli italiani sono divisi sul 17 marzo”.
I risultati del sondaggio trovano conferma, tra l’altro, in diverse iniziative promosse per domani. A Milano, ad esempio, immigrati e italiani leggeranno insieme la Costituzione, a Roma una delegazione di romeni renderà omaggio al monumento a Garibaldi per ricordare i connazionali che parteciparono alla spedizione dei Mille e ad altre battaglie del risorgimento italiano.
Ma l’attaccamento degli immigrati all’Italia è ricambiato? Un altro sondaggio di Stranieriinitalia.it, a cui hanno risposto oltre diecimila lettori, chiedeva: “Quale parola ti fa pensare di più all’Italia?”. Ai primi posti si sono piazzate “permesso di soggiorno” e “razzismo”. Come dire: “Festeggiamo questo Paese, anche se ci schiaccia tra burocrazia e discriminazioni”.