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Naufragio al largo di Lampedusa, 250 dispersi

Un barcone si è rovesciato durante i soccorsi.I lettori de Il Giornale: "Facciamoli annegare tutti"

 

Roma – 6 aprile 2011 – Tragedia al largo di Lampedusa dove un barcone, con a bordo 300 migranti, si è rovesciato durante le operazioni di soccorso. Solo 51 le persone recuperate fino a ora, mentre i dispersi sono saliti a 250. 

L’imbarcazione, che molto probabilmente proveniva dalla Tunisia, si è ribaltato a 39 miglia a sud-ovest della maggiore delle Pelagie per le avverse condizioni del mare, dove il maestrale spia con raffiche di vento oltre i 30 nodi e le onde arrivano fino a 3 metri di altezza. 

La nave aveva chiesto soccorso tramite telefono satellitare durante la notte alle autorità maltesi e, su richiesta di queste ultime, erano partite da Lampedusa due motovedette delle Capitanerie di Porto ed un elicottero della Guardia di finanza. Giunta sul posto, alle quattro circa di questa mattina, la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo. Il mare molto agitato  e la concitazione a bordo del barcone hanno reso vano ogni tentativo di trarre in salvo gli immigrati, finiti in acqua nel corso delle operazioni di soccorso.

”Questa e’ una giornata di lutto, perché  sembrerebbe che siano morte oltre 200 persone, nel tentativo di scappare dalla Libia e trovare un posto sicuro dove stare” ha commentato  ai microfoni della Radio Vaticana Laura Boldrini portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). ”I sopravvissuti – ha aggiunto – sono giunti a Lampedusa con il terrore in volto, in stato di shock. Tra loro c’e’ chi ha perso un figlio, c’e’ chi ha perso un fratello e, in base alle prime testimonianze, sembrerebbe che a bordo ci fossero 30 donne: sopravvissute ce ne sono solo due, di cui una incinta”.

C’è però chi il lutto non lo rispetta, come i lettori del Giornale che oggi hanno riempito di insulti il sito internet del quotidiano alla notizia del naufragio: "Speriamo non se ne trovino altri in vita" oppure "Peccato, troppi sono vivi" per chiudere con "si è ribaltato un barcone……e chi se ne frega".

Solo nel pomeriggio la redazione del giornale diretto da Sallusti si è dissociata con una nota dai commenti dei propri lettori :"Il Giornale.it si dissocia e deplora nella maniera più assoluta alcuni commenti scritti dai lettori a questo articolo. A causa del contenuto offensivo molti commenti sono stati rimossi. Invitiamo tutti i lettori a mantenere il dibattito su un piano più civile e senza gratuite provocazioni" 

 

 

 

 

 

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