Finte domande a 3500 euro l’una, un arresto ad Andria. L’anno scorso, un caso molto simile nella stessa città, ma è colsì in tutta Italia
Roma – 17 maggio 2011 – Scoperta ad Andria l’ennesima truffa maturata nel sottobosco dell’ultima regolarizzazione.
Lofti F., quarantanovenne tunisino con permesso di soggiorno, è stato messo stamattina agli arresti domiciliari dai carabinieri della Compagnia della città pugliese, per ordine del gip di Trani, con le accuse di truffa aggravata e falsità materiale e falsità ideologica. Avrebbe adescato altri cittadini stranieri, prevalentemente nordafricani, facendosi consegnare 3.500 euro per ciascuna pratica, rilasciando false attestazioni di avvio della procedura di regolarizzazione.
Le indagini sono partite dalle denunce presentate da due vittime del raggiro (ma nella loro condizione ci sarebbero molte altre persone), che confrontandosi tra di loro e con altri connazionali hanno scoperto l’inganno. Il 49enne, nel settembre 2009, dopo aver ‘agganciato’ in due differenti circostanze i connazionali, ha riferito loro di essere in grado di regolarizzare la loro posizione in Italia facendo da intermediario con alcuni datori di lavoro disposti ad assumerli in cambio di 3500 euro.
Lofti F., quindi, in un primo momento ha riscosso 1.700 euro per l’avvio della pratica e successivamente, in un secondo incontro, il saldo con la consegna della ricevuta che attestava l’invio telematico alle Autorita’ competenti della domanda di regolarizzazione. A quel punto alle vittime non restava che attendere la convocazione in Prefettura per la sottoscrizione del contratto di soggiorno, cosa che non e’ mai avvenuta poiche’ gli interessati risultavano in possesso di documenti palesemente falsi.
Tra questi c’era la ricevuta della domanda di emersione di lavoro irregolare con intestazione del ministero dell’Interno, con i dati anagrafici del richiedente e del lavoratore extracomunitario, codice identificativo della domanda e codice di verifica; il modello F24 di pagamento del contributo forfettario per l’immigrazione con il quale si attesta il versamento di 500 euro. E ancora, un modello indirizzato allo Sportello Unico per l’Immigrazione con cui si richiede il nulla osta al lavoro subordinato per il lavoratore straniero da assumere, con i dati anagrafici del datore di lavoro, persona inesistente, e con falsa accettazione alla assunzione al lavoro.
Di fronte alle lamentele delle vittime, che ancora non vedevano regolarizzata la loro posizione, Lofti F. ha cercato di prendere tempo con delle scuse o non facendosi trovare. Ora e’ agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Andria.
Anche il 24 aprile dello scorso anno, ad Andria erano stati arrestate altre tre persone, due italiani e un tunisino, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alle truffe ai danni di extracomunitari, truffa e falsificazione di documenti. Gli stessi con lo stesso modus operandi avevano truffato almeno una cinquantina di extracomunitari ai quali avevano promesso la regolarizzazione in cambio di 2 mila euro circa a pratica.