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Savona, falsi avi per avere cittadinanza: 68 indagati

Tra loro anche un dipendente comunale

Genova, 20 maggio 2011 – Sessantotto persone sono state iscritte nel registro degli indagati nell’ambito di una maxi inchiesta della Squadra mobile della questura di Savona su un giro di false attestazioni di discendenza che avrebbero assicurato a decine di cittadini brasiliani l’ottenimento della cittadinanza italiana per “jure sanguinis”.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, tra gli indagati figurano anche un dipendente del Comune di Savona, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica, omessa denuncia e soppressione, distruzione o occultamento di atti e un funzionario dell’ambasciata italiana a Brasilia, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, peculato e falsità materiale e ideologica. Il primo avrebbe portato avanti le pratiche anche se i documenti che gli venivano presentati erano palesemente falsi, il secondo avrebbe ottenuto denaro in cambio della falsificazione dei documenti necessari ad ottenere la cittadinanza.

Dell’organizzazione farebbero parte altre 10 persone, 8 brasiliani e due italiani, tra cui i dipendenti di un agenzia di servizi di Cairo Montenotte, nell’entroterra di Savona, la cui licenza è stata sospesa.

Nel mirino degli inquirenti, che hanno esaminato complessivamente 360 pratiche, sono finiti altri 56 cittadini brasiliani, denunciati per immigrazione clandestina e utilizzo di atti falsi, che si rivolgevano all’organizzazione per ottenere la cittadinanza italiana tramite documenti contraffatti o per accellerare l’iter burocratico. A 47 di loro è stata revocata la cittadinanza italiana, agli altri 9, che ancora non l’avevano ottenuta, è stata bloccata la pratica.

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