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Vaticano: “L’Europa nazionalista incita a temere gli immigrati”

Il responsabile immigrazione Vegliò: “C’è rifiuto e marginalizzazione anche violenta delle minoranze. Eppure la diversità culturale è una caratteristica del Vecchio Continente”

Roma  – 12 settembre 2011 – Il risorgere del nazionalismo in Europa ha creato “fatti di rifiuto e di marginalizzazione sistematica e anche violenta delle popolazioni minoritarie, come pure l’adozione di politiche ostili alla differenza culturale che, in modo più o meno visibile, hanno incitato alla paura della diversità”.

Ne è convinto  monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio per i migranti e gli itineranti, intervenuto oggi a Monaco al Meeting interreligioso e per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio.

Secondo Vegliò , dove sono state messe in atto politiche ostili alla diversità culturale, “i flussi migratori sono stati percepiti come minaccia all’identità delle popolazioni autoctone”. Al contrario, secondo il responsabile immigrazione del Vaticano, “la storia dell’Europa come continente e’ segnata dall’eredita’ ricevuta da vari popoli che hanno generato un’ovvia ibridazione culturale. Quindi la diversità culturale non e’ solo conseguenza dell’immigrazione dei giorni nostri, ma una caratteristica dell’identità europea”.

Vegliò ha quindi affermato che se “questo periodo può essere definito era dell’emigrazione, si e’ anche assistito al risorgere di un’era del nazionalismo”. Secondo l’arcivescovo, “l’incontro delle diverse culture e la loro conoscenza serena, reciproca e senza pregiudizi, e’ soprattutto una ricchezza, un elemento positivo, indipendentemente dalle difficolta’ che può generare la coesistenza di persone di culture diverse”.

“E’ quanto mai necessario che i modelli educativi si rinnovino” e c’e’ bisogno, ha concluso Vegliò di “insegnare a rispettare e apprezzare le varie culture, scoprendo gli elementi positivi che possono celare; aiutare a cambiare i comportamenti di paura o d’indifferenza verso la diversità; istruire all’accoglienza, all’uguaglianza, alla libertà, alla tolleranza, al pluralismo, alla cooperazione, al rispetto, alla corresponsabilità e alla non discriminazione”.

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