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La Lega ci ripensa: “Tassa sulle rimesse anche per i regolari”

In un ordine del giorno alla Camera, il Carroccio ammette che il 2% sul money trasfer degli irregolari è inutile. La soluzione? Colpire anche chi ha un permesso di soggiorno. Ma il governo nicchia

Roma – 15 settembre 2011 – Di sicuro anche i leghisti se ne erano già accorti, ma solo ora ammettono apertamente che la tassa sul money transfer inserita nella manovra economica non porterà neanche un euro nelle casse dello Stato.

La nuova imposta di bollo del 2% colpirà solo i trasferimenti di denaro fatti da cittadini extracomunitari irregolari. Categoria che però, in base alla legge sulla sicurezza voluta due anni fa dal leghista Maroni, se usa i money transfer rischia già la denuncia.

In realtà i clandestini se la cavano facendo spedire i loro soldi da parenti e amici col permesso di soggiorno o utilizzando canali irregolari. Trucchetti con cui sfuggiranno anche alla nuova, a questo punto inutile, tassa.

Ieri pomeriggio alla Camera si discuteva la conversione in legge della nuova manovra economica. Il testo è stato blindato dal governo con la fiducia, quindi molte richieste di modifiche sono state convertite in ordini del giorno: in pratica i deputati chiedono al governo di assumere questo o quell’impegno, anche se poi non possono effettivamente obbligarlo a onorare le sue promesse.

Tre onorevoli leghisti (Alessandro Montagnoli , il capogruppo Marco Reguzzoni e Laura Molteni) hanno presentato un ordine del giorno dedicato proprio alla (loro) nuova tassa sulle rimesse. Nel testo spiegano che colpirà gli irregolari, ma ricordano anche che la (loro) legge sulla sicurezza tiene gli irregolari lontani dai money transfer.

Dopo questa bella scoperta, hanno quindi chiesto al governo di intervenire. Come?  Adottando “ulteriori iniziative normative, volte a rivedere la norma relativa ai money transfer al fine di estendere la attuale disposizione anche ai soggetti muniti di matricola INPS e codice fiscale”. In altre parole, vogliono tassare anche le rimesse degli immigrati regolari.

Il governo ha accolto l’ordine del giorno, ma solo come “raccomandazione”,  formula che lo rende ancora meno efficace. Forse si è accorto di quanto sia poco percorribile la strada indicata dal Carroccio: un ulteriore balzello che colpirebbe solo gli immigrati su risparmi che arrivano da redditi già tassati. Se era davvero così facile, perché i leghisti non ci hanno pensato prima?

Elvio Pasca

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