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Nuova proroga per i consiglieri aggiunti di Roma

Dovevano scadere a fine anno, rimarranno in carica fino alle nuove elezioni comunali. Godoy: “Non è stata un’idea nostra, per noi l’importante è che gli immigrati siano rappresentati nell’amministrazione della Capitale”

 

Roma  – 22 settembre 2011 – Nel dicembre del 2006 Madisson Bladimir Godoy Sanchez, Victor Emeka Okeadu, Romulo Salvador Sabio e Tetyana Kuzyk sono stati eletti rappresentanti degli immigrati in Campidoglio, mentre altri venti colleghi andavano a sedere nelle assemblee dei municipi. Non hanno diritto di voto, ma possono partecipare ai lavori di commissioni e consiglio così come proporre deliberazioni.

Oggi i consiglieri aggiunti della Capitale sono dei sopravvissuti. Il regolamento in vigore quando furono eletti diceva infatti che avrebbero dovuto seguite la sorte degli altri consiglieri comunali. Quindi nel 2008, quando il sindaco Walter Veltroni si dimise e si andò a nuove elezioni, anche gli immigrati di Roma dovevano essere chiamati di nuovo alle urne per rieleggere i loro rappresentanti.

Non fu così. All’ultimo momento, su proposta dei diretti interessati, il Campidoglio modificò il regolamento sui consiglieri aggiunti e prorogò il loro mandato fino al 2011. Secondo la delibera approvata dall’Aula Giulio Cesare,  non potevano essere considerati come i consiglieri “normali”, quindi duravano cinque anni indipendentemente  della fortuna dell’amministrazione con cui erano stati eletti.

Ora si stava avvicinando la nuova scadenza e tra le comunità straniere della capitale ci si iniziava a organizzare per le nuove elezioni. Non c’è alcuna fretta: è arrivata a sorpresa un’ulteriore proroga dei consiglieri in carica, che potrebbe tenerli sulle loro poltrone fino al 2013.  Merito di una delibera proposta dal capogruppo Pdl Luca Gramazio venerdì scorso e approvata a tempo di record lunedì da una maggioranza trasversale (28 favorevoli, 12 astenuti, 3 contrari).

La delibera modifica ancora una volta il regolamento e fissa le nuove elezioni per i consiglieri aggiunti a “una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno ovvero tra il 15 ottobre e il 15 dicembre del medesimo anno in cui si procede alla prima elezione dell’Assemblea Capitolina e dei consigli dei municipi seguente all’entrata in vigore dello Statuto di Roma capitale”. In pratica, rimarranno in carica fino alle prossime elezioni comunali.

Verrebbe da pensare che, massimo esempio di integrazione, anche i rappresentanti degli immigrati siano ormai attaccati alle loro poltrone come i politici italiani. Il capogruppo dei consiglieri aggiunti Madisson Godoy respinge l’accusa: “La delibera è arrivata per impulso della giunta, senza che venissimo consultati e senza alcun contributo da parte nostra” precisa a Stranieriinitalia.it.

“Il problema – spiega  – è che il nuovo Statuto di Roma Capitale ridurrà consiglieri e municipi e si rischiava di eleggere i consiglieri aggiunti in base a un ordinamento istituzionale che verrà presto superato”. L’ulteriore proroga servirebbe quindi solo per garantire una rappresentanza degli immigrati in questo periodo di transizione.

Ma non era meglio affidare questo compito a nuovi consiglieri aggiunti, magari da far scadere quando cambierà l’ordinamento di Roma? “Non siamo stati noi a decidere. Ci interessa solo che anche Roma Capitale  abbia forme di rappresentanza per gli immigrati ed per questo ci siamo battuti durante i lavori per il nuovo Statuto”.

Elvio Pasca

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