Quasi undicimila nei primi sei mesi dell’anno, l’impennata è dovuta agli arrivi dal Nordafrica. Cresciute del 17% nei paesi industerializzati, un record da otto anni a questa parte. Il rapporto pubblicato oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
Roma – 18 ottobre 2011 – Un rapporto pubblicato oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) evidenzia un incremento del 17% nelle domande di asilo presentate nei paesi industrializzati durante i primi sei mesi del 2011. La maggior parte dei richiedenti provengono da paesi con una lunga tradizione di esodo.
Secondo il rapporto dell’UNHCR – Asylum Levels and Trends in Industrialized Countries, primo semestre 2011 – dal 1 gennaio al 30 giugno 2011 sono state presentate 198.300 domande di asilo, rispetto alle 169.300 relative allo stesso periodo dell’anno precedente. Considerando che le domande di asilo normalmente raggiungono il picco nella seconda metà dell’anno, le proiezioni dell’UNHCR indicano che alla fine del 2011 potremmo arrivare a 420.000 domande, il totale più alto in otto anni.
Fino ad ora, le crisi che hanno comportato esodi maggiori nel 2011 riguardano l’Africa occidentale, il Nord Africa e il Corno d’Africa. Il rapporto evidenzia infatti un incremento nelle domande di asilo provenienti da cittadini di Tunisia, Costa d’Avorio e Libia (rispettivamente 4.600, 3.300 e 2.000) ma complessivamente l’impatto di questi eventi sulle domande di asilo è stato limitato.
Considerati in blocco i 44 paesi interessati dalla raccolta dati, i principali paesi di origine dei richiedenti asilo rimangono stabili rispetto agli anni precedenti: Afghanistan (15.300 domande), Cina (11.700), Serbia [e Kosovo] (10.300), Iraq (10.100) e Iran (7.600).
“Il 2011 è stato un anno di movimenti forzati di popolazioni come nessun altro da quando sono Alto Commissario,” ha affermato l’Alto Commissario per i Rifugiati António Guterres. “L’impatto di queste crisi sul numero di domande di asilo nei paesi industrializzati sembra essere stato fino ad ora minore di quanto potevamo aspettarci, dato che la maggior parte di coloro che sono fuggiti si sono riversati nei paesi confinanti. Ciò nonostante siamo riconoscenti nei confronti dei paesi industrializzati per aver continuato a rispettare il diritto delle persone di presentare domanda di asilo ed essere audite.”
A livello continentale, l’Europa ha registrato il numero più alto di domande di asilo pari al 73% di tutte le quelle presentate nei paesi industrializzati. Solo in Australia si è registrato un declino – 5.100 domande rispetto alle 6.300 dell’anno precedente.
A livello di singoli paesi, gli Stati Uniti hanno ricevuto più domande di qualsiasi altro paese industrializzato (36.400), seguiti da Francia (26.100), Germania (20.100), Svezia (12.600) e Regno Unito (12.200). La regione nordica è stata la sola a registrare un calo delle domande in Europa.
In Italia sono state registrate, durante il primo semestre del 2011, 10.860 domande di asilo. L’incremento del 102% rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente è dovuto all’arrivo via mare di richiedenti asilo in fuga dal Nord Africa. Nel frattempo le domande sono più che raddoppiate in Asia Nord-orientale – con 1.300 domande presentate in Giappone e Corea del Sud rispetto alle 600 della prima metà del 2010.
Il rapporto non fornisce informazioni su quante domande di asilo si siano poi effettivamente tradotte in concessione di protezione internazionale, né tantomeno i risultati possono rappresentare un indicatore dei movimenti migratori.
Scarica ‘Asylum Levels and Trends in Industrialized Countries, First Half 2011’