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Sbarchi in Puglia. “Impediti incontri con organizzazioni umanitarie”

La denuncia di Oim, Unhcr e Save the Children. “Tra gli egiziani c’erano molti copti, volevamo individuare soggetti vulnerabili. Sono stati subito rimpatriati. Tranne che a Lampedusa, va sempre così”

Roma – 26 ottobre 2011 – “Preoccupazione per non aver potuto incontrare i 150 migranti sbarcati a Bari dopo essere stati intercettati a largo delle coste pugliesi” e’ stata espressa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e da Save the Children, partner nell’ambito del progetto Praesidium finanziato dal ministero dell’Interno per una gestione trasparente dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo giunti in Italia attraverso il Mediterraneo.

 

Tra i migranti, infatti, spiegano in una nota congiunta, “71 sono stati rimpatriati senza alcun contatto con le organizzazioni partner, le quali avevano richiesto di poter incontrare i migranti a conclusione delle attività ispettive e di identificazione, prima che fossero adottati provvedimenti sul loro status giuridico ed eventuali misure di allontanamento dal territorio italiano”.

“Tale richiesta era finalizzata all’individuazione di soggetti particolarmente vulnerabili, come minori erroneamente riconosciuti maggiorenni o richiedenti protezione internazionale. La situazione risulta inoltre particolarmente grave – sottolineano le associazioni – considerando che, in base alle testimonianze rese da cinque migranti non rimpatriati e trasferiti nel Cie di Bari, la quasi totalità del gruppo sembrerebbe appartenere alla minoranza copta”.

Non e’ la prima volta. Nel corso dell’ultimo anno, alle organizzazioni del progetto Praesidium sarebbe stato “sistematicamente negato l’accesso ai migranti provenienti dall’Egitto che sbarcano in Puglia, Calabria e Sicilia. In tali casi il divieto e’ stato motivato con esigenze legate alle indagini e alle procedure d’identificazione. Di fatto però – ricordano – l’accesso non e’ mai stato consentito neanche a conclusione delle suddette attività. Tali esigenze non sono invece mai state sollevate a Lampedusa”.

“L’Unhcr, l’Oim, e Save the Children operano in Puglia nell’ambito del progetto Praesidium, con l’obiettivo di fornire informazioni e orientamento a coloro che arrivano via mare, individuare gruppi vulnerabili quali richiedenti asilo, minori non accompagnati e vittime di tratta e di rafforzare le capacità di accoglienza. Il mancato accesso ai 150 migranti – concludono – risulta quindi non conforme alle modalità operative dello stesso progetto”.

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