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LETTERA A MINISTRI FORNERO, RICCARDI, MOAVERO E SOTTOSEGRETARIO
CATRICALA’
Roma, 23 nov. (Adnkronos) – L’Unar, l’ufficio nazionale contro
le discriminazioni razziali, diventi Authority contro razzismo e
discriminazioni. E’ quanto chiedono diverse associazioni nazionali del
terzo settore che, per questo, hanno scritto ai neoeletti ministri
Elsa Fornero, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega
alle Pari opportunita’, Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari
Europei, Andrea Riccardi, ministro per l’ Integrazione e Antonio
Catricala’, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
L’Unar – sostengono le associazioni Acli, Arcigay, Telefono
Rosa, Fish, Federazione Rom e Sinti Insieme ed Enar – negli ultimi
anni ha fatto la sua parte con un lavoro concreto, sul territorio, in
un dialogo costante e di pari dignita’ con tutti i soggetti,
istituzionali e non, nazionali e locali. E Unar ha lavorato a fianco
di immigrati, anziani, disabili, omosessuali, lesbiche, trans,
cristiani, cattolici, musulmani per sciogliere nodi discriminatori e
per la promozione concreta di una cultura dell’uguaglianza.
I presidenti delle associazioni chiedono dunque
ulteriore sostegno al percorso di autonomia dell’Ufficio gia’ in atto
e “la necessaria e tempestiva attenzione legislativa affinche’ sia
indipendente non piu’ solo nell’azione concreta del suo direttore –
come riconosciuto anche dall’Ecri del Consiglio d’Europa – ma
finalmente anche di diritto. Ce lo chiede l’Unione europea, ce lo
chiede il Consiglio d’Europa. Soprattutto – aggiungono – lo chiediamo
tutti noi, come un segnale di cambiamento ulteriore che premi un
impegno collettivo e positivo che ha visto per una volta una
Istituzione e chi la rappresenta fianco a fianco con la societa’
civile senza barriera alcuna lavorare insieme per la piena
affermazione del diritto all’uguaglianza e della lotta a qualsiasi
forma di discriminazione”.
L’Unar, secondo le associazioni, ”ha avuto il coraggio di
censurare e contrastare, spesso con successo nonostante l’ufficio
fosse privo di poteri sanzionatori, provvedimenti e atti
amministrativi insieme a dichiarazioni e comportamenti posti in essere
anche da amministrazioni e rappresentanti di forze politiche di
governo” e, in un momento di forte crisi ”la piena affermazione del
diritto all’uguaglianza e della lotta a qualsiasi forma di
discriminazione”puo’ grazie alle buone pratiche offrire un
”importante contributo alla coesione sociale nel nostro Paese in un
momento molto difficile della nostra storia che espone ancor piu’ i
poveri di diritti”.